Papa Francesco

Giornata missionaria, il Papa: “Verso i crocicchi delle strade”

La Giornata missionaria mondiale si celebra domenica 20 ottobre sul tema “Andate e invitate al banchetto tutti”

Papa Francesco (foto Archivio)

“La missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio”. Lo scrive il Papa, nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale, che si celebra domenica 20 ottobre sul tema “Andate e invitate al banchetto tutti” (cfr Mt 22,9). “Dio, grande nell’amore e ricco di misericordia, è sempre in uscita verso ogni uomo per chiamarlo alla felicità del suo Regno, malgrado l’indifferenza o il rifiuto”, spiega Francesco: “Così Gesù Cristo, buon pastore e inviato del Padre, andava in cerca delle pecore perdute del popolo d’Israele e desiderava andare oltre per raggiungere anche le pecore più lontane. Egli ha detto ai discepoli: ‘Andate!’, sia prima sia dopo la sua risurrezione, coinvolgendoli nella sua stessa missione”.

Per questo, scrive il Papa, “la Chiesa continuerà ad andare oltre ogni confine, ad uscire ancora e ancora senza stancarsi o perdersi d’animo di fronte a difficoltà e ostacoli, per compiere fedelmente la missione ricevuta dal Signore”.

Di qui il ringraziamento ai missionarie e alle missionarie che, “rispondendo alla chiamata di Cristo, hanno lasciato tutto per andare lontano dalla loro patria e portare la Buona Notizia là dove la gente ancora non l’ha ricevuta o l’ha accolta da poco”.

“Continuiamo perciò a pregare e ringraziare Dio per le nuove e numerose vocazioni missionarie per l’opera di evangelizzazione sino ai confini della terra”. Continua il Papa.

“E non dimentichiamo che ogni cristiano è chiamato a prendere parte a questa missione universale con la propria testimonianza evangelica in ogni ambiente, così che tutta la Chiesa esca continuamente con il suo Signore e Maestro verso i crocicchi delle strade del mondo di oggi”, la raccomandazione di Francesco, secondo il quale “oggi il dramma della Chiesa è che Gesù continua a bussare alla porta, ma dal di dentro, perché lo lasciamo uscire! Tante volte si finisce per essere una Chiesa  che non lascia uscire il Signore, che lo tiene come ‘cosa propria’, mentre il Signore è venuto per la missione e ci vuole missionari”.

“Che tutti noi, battezzati, ci disponiamo ad andare di nuovo, ognuno secondo la propria condizione di vita, per avviare un nuovo movimento missionario, come agli albori del cristianesimo!”, l’auspicio del Papa, che ricorda come i discepoli-missionari, “nel proclamare al mondo la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto, lo fanno con gioia, magnanimità, benevolenza; senza forzatura, coercizione, proselitismo; sempre con vicinanza, compassione e tenerezza, che riflettono il modo di essere e di agire di Dio”.

“Non dimentichiamo mai, nelle nostre attività missionarie, che siamo inviati ad annunciare il Vangelo a tutti, senza escludere nessuno”.

E “non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile”. E’ lo stile della missione indicato dal Papa.

“Ancora oggi, in un mondo lacerato da divisioni e conflitti, il Vangelo di Cristo è la voce mite e forte che chiama gli uomini a incontrarsi, a riconoscersi fratelli e a gioire dell’armonia tra le diversità”, osserva Francesco. “I discepoli-missionari di Cristo hanno sempre nel cuore la preoccupazione per tutte le persone di ogni condizione sociale o anche morale”, sottolinea il Papa, che sulla scorta della parabola evangelica del banchetto contenuta nel Vangelo di Luca ricorda che “i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi, vale a dire gli ultimi ed emarginati della società, sono gli invitati speciali del re”.

“Chiunque, ogni uomo e ogni donna è destinatario dell’invito di Dio a partecipare alla sua grazia che trasforma e salva”, ribadisce Francesco: “Bisogna solo dire ‘sì’ a questo dono divino gratuito, accogliendolo e lasciandosi trasformare da esso”.

“La missione per tutti richiede l’impegno di tutti”, l’appello del Papa, secondo il quale “occorre continuare il cammino verso una Chiesa tutta sinodale-missionaria a servizio del Vangelo”.

“La sinodalità è di per sé missionaria e, viceversa, la missione è sempre sinodale”, la conclusione del messaggio: “una stretta cooperazione missionaria risulta oggi ancora più urgente e necessaria nella Chiesa universale come pure nelle Chiese particolari. Preghiamo il Signore che ci guidi e ci aiuti ad essere Chiesa più sinodale e più missionaria”.