Italia

Minori abbandonati: Aibi, appello alla Chiesa «perché difenda l’adozione»

L’adozione internazionale, invece, lamenta l’Aibi, «è stata abbandonata da tutti, cancellata dalle agende di politica e magistratura. E tutto questo accade proprio mentre il sistema dell’adozione internazionale attraversa la crisi più profonda della sua storia, con un crollo che, secondo i dati raccolti dagli enti autorizzati, nel 2014 tocca il 40% quanto ad adozioni realizzate e il 30% quanto a numero di coppie che si sono rivolte agli enti per adottare».

Per l’Associazione, «il dibattito attuale è totalmente incentrato sulle istanze della lobby omosessuale, la cui influenza su politici e giudici è sotto gli occhi di tutti. Una dopo l’altra stanno giungendo a compimento le riforme cosiddette ‘gay friendly’, espressione di una lobby di potere che sta trasformando l’identità dell’Europa, dettandole una rotta che l’Italia negli ultimi mesi sta seguendo con zelo crescente». Certo, «se le famiglie adottive fossero potenti come le coppie gay, la riforma dell’adozione internazionale sarebbe cosa fatta da tempo».

Invece le famiglie adottive e quelle coppie che vorrebbero diventarlo sono «clamorosamente snobbate e isolate in una solitudine che è eufemistico definire scoraggiante». C’è, sostiene Aibi, «una classe politica che non ha saputo trovare al suo interno una figura autorevole desiderosa di farsi carico della presidenza della Commissione adozioni internazionali (Cai)». Allora, «chi potrà liberare da questa prigionia le famiglie adottive e le aspiranti tali? In un mondo refrattario e indurito nei confronti della giusta accoglienza dell’adozione internazionale – scrive Amici dei bambini -, rivolgiamo il nostro accorato appello alla Chiesa, unica voce autorevole in grado di fare breccia nelle coscienze e farsi paladina delle famiglie adottive».

Dalle colonne dell’Osservatore Romano di domenica 31 agosto, ricrda l’Aibi, «l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, ha sottolineato che ‘è decisivo’ che la Chiesa e la società riscoprano ‘la benedizione delle adozioni’, mettendo i bambini al centro dell’attenzione». Sono «parole che rinfrancano il cuore e lo spronano a non perdere la speranza, con la consapevolezza che il cammino è difficile, ma nella certezza che un’accoglienza giusta per ogni minore abbandonato è possibile».