Italia

Monti presenta sua formazione: lista unica a Senato, coalizione a Camera

Prende forma l’«Agenda Monti per l’Italia», la nuova formazione politica ispirata da Mario Monti, che ne sarà il capo, e che si presenta, senza reticenze, con aspirazioni maggioritarie. Una formazione che dal punto di vista elettorale sarà una lista unica al Senato e una coalizione alla Camera. E’ lo stesso presidente del Consiglio dimissionario a tratteggiarne i contorni, nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Madama alle 19, a conclusione di un lungo vertice dei «centristi» durato circa 4 ore in una sede romana a lungo tenuta segreta.

Dal punto di vista programmatico la nuova formazione «guarda prioritariamente all’Europa» ma senza esserne succube (al contrario vuole giocare un ruolo «da protagonisti»), mentre politicamente non si propone come un semplice tentativo di inserirsi tra i due poli di centrosinistra e centrodestra («un bipolarismo che negli anni ha mostrato evidenti limiti»), ma come incisiva proposta di «rinnovamento politico del Paese», a cominciare da «nuovi criteri di aggregazione», che guardano a uomini di buona volontà, che operano per «la crescita dell’Italia».

E’ questo il discrimine cui guarda il nuovo soggetto politico, che però – assicura Monti – «si rivolge a credenti e non credenti», a tacitare i timori di chi guarda con un certo sospetto il pieno appoggio decretato dall’Osservatore romano e dal Cardinale Bagnasco al premier uscente, perché – sono ancora parole di Monti – «le questioni etiche sono fondamentali non meno che l’emergenza economica, ma non è su queste questioni che si articola questa formazione». Sarà poi la «coscienza individuale e la sede parlamentare» i luoghi dove questi valori potranno esplicarsi, sottolineando che «la libertà di coscienza è molto importante».

Una formazione che sta raccogliendo «un consenso ampio, convinto e credibile» e che conta tra le adesioni già avute figure quali Pier Ferdinando Casini per l’Udc, Benedetto Della Vedova di Fli, Linda Lanzillotta, Nicola Rossi, oltre ad esponenti politici come Pietro Ichino del Pd e Mario Mauro del Pdl, esponenti della società civile organizzati in varie forme. Non era presente al vertice del pomeriggio Luca Cordero di Montezemolo, ma al suo posto figuravano i due principali esponenti di Italia futura, Calenda e Romano, inoltre il presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, Andrea Olivero delle Acli e alcuni ministri tra cui Andrea Riccardi, Corrado Passera, ed Enzo Moavero Milanesi.

Una formazione politica, infine, che «non sarà partito», ma avrà uno statuto che «consentirà un’ordinata convivenza tra forze politiche, associazioni e individui», con «regole di governance molto esigenti», peraltro «già accettate», che si avvarrà della supervisione di Enrico Bondi, designato dal premier dimissionario a «verificare e valutare su eventuali conflitti di interesse dei candidati».