Italia

Morti sul lavoro: Acli, usare tesoretto Inail di 37 miliardi per piano di formazione nazionale

Paolo Ricotti, presidente nazionale del patronato Acli, punta sulla creazione di una nuova cultura della prevenzione, accompagnando le aziende in un percorso virtuoso con incentivi economici, rivolti in particolare a chi investe in sicurezza.

“Le morti sul lavoro di questi giorni purtroppo confermano che si tratta di una vera e propria piaga che il Governo deve affrontare. Dobbiamo partire dalle scuole, dai giovani che hanno iniziato da poco l’anno scolastico, è da lì che si formano i futuri cittadini e lavoratori di questo paese ed è necessario un grande piano di formazione per la diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Sono queste le parole di Paolo Ricotti, presidente nazionale del patronato Acli, che punta sulla creazione di una nuova cultura della prevenzione, accompagnando le aziende in un percorso virtuoso con incentivi economici, rivolti in particolare a chi investe in sicurezza. Fondi che potrebbero essere recuperati dall’avanzo di gestione di oltre 2,5 miliardi di euro dichiarato dall’Inail, che sommati a quanto dichiarato il 31 dicembre dello scorso anno, porterebbe ad un totale di oltre 37 miliardi.

“L’assicurazione sociale nasce proprio per contrastare infortuni e malattie professionali, per questo non è possibile che ci siano delle risorse inutilizzate, che per di più crescono di anno in anno e che potrebbero essere usate, oltre che nella gestione ordinaria anche per l’assunzione di personale medico e amministrativo di cui l’istituto ha lamentato più volte la mancanza”. Prosegue Ricotti nel comunicato Acli, dove si consiglia come intervenire per ridurre lo sbilanciamento tra entrate ed uscite dell’Inail: aumentando le prestazioni verso i lavoratori a partire dall’eliminazione della franchigia che oggi interessa tutti i danni fino al 5%; aumentando la capacità di spesa dell’Istituto partendo dalle azioni prevenzionali previste per le aziende, rispetto a quelle attuali; diminuendo i premi assicurativi richiesti alle aziende. “In una situazione come quella odierna, non ci si può rassegnare alle morti e agli infortuni sul lavoro, come ha detto Papa Francesco. Quando vedremo un cambio di tendenza e comunque la politica si deciderà ad intervenire in maniera efficace?”.

Queste le conclusioni del presidente nazionale del patronato Acli che denuncia come il Comitato di indirizzo e vigilanza dell’Inail da anni segnali criticità e fornisca indicazioni su possibili interventi nel documento di analisi del proprio bilancio, senza però essere ascoltato.