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Morti sul lavoro, Mcl toscana: una vergogna

La nota della presidenza regionale Mcl: "Continua la lunga, dolorosa catena causata dalla insicurezza in tanti, troppi luoghi di lavoro"

“Anila, ventisei anni, come Luana, ventidue anni madre di un bambino. Una ieri nel Trevigiano…. l’altra alcuni mesi fa a Montemurlo, accomunate da una morte orribile sul lavoro”. Lo scrive in una nota la presidenza regionale MCL della Toscana

“Continua – si legge – la lunga, dolorosa catena causata dalla insicurezza in tanti, troppi luoghi di lavoro, dal mancato rispetto delle norme, dalla inadeguatezza dei controlli, dalla frammentazione delle competenze anche in tema di prevenzione. Senza dimenticare la diffusione del lavoro nero. Il bilancio della sola giornata di ieri è di due morti e tre feriti, un bilancio tragico, quasi quotidiano, di fronte al quale a parte le consuete parole di cordoglio, sembra prevalere una sorta di assuefazione e un senso di rassegnazione. Eppure nel 2023 si contano già 559 morti, una strage. Una vergogna nazionale che il Mcl della Toscana continuerà  a denunciare e a contrastare”.