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Natalità: Zuppi: “serve una riscoperta del gusto di una vita senza paura”

"Serve un sistema Paese che dia sicurezze, che punti sul benessere e sulla stabilità economica e lavorativa" ha detto il presidente della Cei intervenendo oggi a Bologna alla prima tappa del “Tour della natalità”, promosso dagli Stati generali della natalità.

“Il nostro Governo ha rimesso la natalità al centro del dibattito e soprattutto dell’azione politica. Ne abbiamo fatto una priorità dal primo giorno; anche un organo imparziale come l’Ufficio parlamentare di Bilancio ha stimato in oltre 16 miliardi i benefici netti derivanti per le famiglie dall’ultima legge di bilancio”. Lo ha affermato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella, intervenendo oggi a Bologna alla prima tappa del “Tour della natalità”, promosso dagli Stati generali della natalità.

“C’è ancora tanto da fare, anche perché i dati ci dimostrano che la denatalità è un problema quantomeno europeo, dunque bisogna trovare chiavi innovative per invertire il trend demografico. Il governo sta mettendo in questa sfida tutto il suo impegno, ma c’è bisogno del concorso di tutti: istituzioni, mondo del lavoro e dell’impresa, enti locali, Terzo settore”, ha aggiunto.

“Quello della natalità è un tema decisivo ed è importante vedere come, ognuno per strade diverse, tutti giungano a percepirlo come centrale – ha commentato l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Maria Zuppi -. Ma se c’è accordo sull’importanza, occorre impegnarsi perché le priorità di tutti si incontrino: serve un’alleanza che metta da parte, come già diceva Papa Giovanni XXIII, ciò che ci divide e ci faccia scegliere ciò che ci unisce. Serve un sistema Paese che dia sicurezze, che punti sul benessere e sulla stabilità economica e lavorativa, senza dubbio. Ma serve anche, e forse soprattutto, una riscoperta del gusto di una vita senza paura: la famiglia, dice Papa Francesco, è cantiere di speranza ed è qui che la vita si mostra nella sua piena forza. Una forza che si comprende appieno solo donando la vita a qualcun altro: un figlio nato, uno adottato, uno incontrato e accolto”.