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NUCLEARE CIVILE: APPELLO DI PAX CHRISTI, «SCELTA SBAGLIATA E FOLLE»

Nucleare civile? “Come cristiani valutiamo molto negativamente la riconsiderazione della produzione dell’energia per la via nucleare. Ci sono oggi più ragioni di ieri (referendum del 1987) nell’affermare che questa scelta non solo è sbagliata evangelicamente ma anche inadeguata sotto il profilo scientifico e anacronistica sotto il profilo storico”. Lo afferma oggi una nota del Consiglio nazionale di Pax Christi Italia, a proposito del dibattito sull’uso dell’energia nucleare a scopo civile. Pax Christi fa appello “al governo, e al ministro Scajola, affinché rivedano la loro scelta e meditino davvero su cosa è meglio per il nostro Paese”. “È totalmente errato pensare di ipotecare il futuro di altre generazioni per soddisfare il bisogno attuale, senza considerare a priori i costi umani e ambientali di tale scelta – afferma Pax Christi -. Anche i costi economici ci dimostrano che tale scelta è ‘folle’ poiché oltre al costo della materia prima (l’Italia non possiede uranio) esiste quello delle scorie, vero problema irrisolto da tutti Paesi produttori; recenti studi, affermano che Paesi che decenni fa avevano scelto la “via nucleare” per la produzione dell’energia sono ormai in via di dismissione (Germania, Svezia e Spagna) o notevole riduzione (Francia, Belgio, Olanda) per invece investire massicciamente sulle fonti cosiddette rinnovabili”. Perché, si chiede Pax Christi, “non si sperimenta la strada delle alternative possibili, già utilizzate in altri Paesi europei? Forse perché non siamo disposti a modificare, a rivedere, il nostro (o imposto) stile di vita e a ridurre i nostri consumi?” “Come in ogni problema – prosegue la nota – l’alternativa esiste. Il suo primo grande nome è risparmio energetico per un uso meno irrazionale di una risorsa esauribile”. Pax Christi suggerisce di “puntare di più sulle fonti rinnovabili e sul decentramento: l’energia può, deve, essere gestita dalle comunità locali, dai comuni, dalle realtà provinciali o regionali. Solo decentrando le varie fonti di energia si realizza una maggiore ‘democrazia’ nella produzione e una maggiore ottimizzazione nelle distribuzione”. L’organismo cattolico mette in guardia contro il “pericolo estremamente grave e inevitabile” delle scorie, “le quali possono mantenere alti gradi di radioattività per decine e anche centinaia di migliaia di anni e devono quindi rimanere isolate dall’ambiente. “Anche se depositate in contenitori sotterranei non si sono trovate soluzioni soddisfacenti – ricorda -. Di conseguenza aumentano di anno in anno i depositi provvisori di scorie e i trasporti estremamente pericolosi delle stesse da un Paese all’altro (spesso verso il terzo mondo). Inoltre è sufficiente un terremoto per liberare radioattività in dosi catastrofiche”.Sir