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NUCLEARE, ESPERTI AIRP: QUELLO IN SLOVENIA NON E’ STATO NEANCHE UN INCIDENTE

Gli esperti riuniti a Pisa al congresso dell’Airp (Associazione italiana di radioprotezione) rifiutano di definire «incidente» ciò che si è verificato ieri a Krsko, nel sud-ovest della Slovenia, a circa 130 km dal confine italiano. Commenta il professor Marino Mazzini, esperto di sicurezza nucleare, docente alla facoltà di ingegneria dell’ateneo pisano: «L’Aiea, ovvero l’Agenzia internazionale dell’energia nucleare, ha definito una scala per anomalie, malfunzionamenti e incidenti nucleari (per intenderci l’equivalente della scala Ricter utilizzata per la valutazione della grandezza di un terremoto). Ebbene, in una scala da 1 ad 8 gradi, l’episodio di Krsko non raggiunge nemmeno il primo grado: è dunque appena degno di nota». Cosa è successo? «C’è stata una perdita più abbondante del solito di refrigerante primario – ovvero di acqua, la cui carica radioattiva è di per sé debole – dal sistema di tenuta delle pompe. L’acqua perduta dal circuito primario viene abitualmente convogliata in appositi serbatoi, da cui sarà di nuovo attinta per essere riutilizzata. I tecnici sono ricorsi alla procedura ordinaria (e dunque non a quella di emergenza) per spegnere l’impianto e per reintegrare l’acqua perduta».