Vita Chiesa

NUOVA EVANGELIZZAZIONE, MONS. FISICHELLA: INDIVIDUALISMO PRIVO DI RESPONSABILITA’ PUBBLICA

“Trovare le forme adeguate per rinnovare il proprio annuncio presso tanti battezzati che non comprendono più il senso di appartenenza alla comunità cristiana e sono vittima del soggettivismo dei nostri tempi, con la chiusura in un individualismo privo di responsabilità pubblica e sociale”. Questo lo scopo del Pontificio consiglio per la Promozione della Nuova evangelizzazione, istituito dal Papa tramite il motu proprio “Ubicumque et semper”, presentato oggi in sala stampa vaticana. A spiegarlo ai giornalisti è stato il presidente del nuovo dicastero pontificio, mons. Rino Fisichella, inquadrando la situazione attuale come un tempo di “grandi sfide”, che presentano “tanti elementi positivi” ma anche forme di “distacco dalla fede” – stigmatizzati dal Papa nella lettera – come “conseguenza di una diffusa forma di indifferenza religiosa, preludio per un ateismo di fatto”. Spesso, è la denuncia del presule, “la mancanza di conoscenza dei contenuti basilari della fede porta ad assumere comportamenti e forme di giudizio morale spesso in contrasto con l’essenza stessa della fede”. Ma il relativismo, di cui il Papa “ha sempre denunciato i limiti e le contraddizioni”, e le “conseguenze di un secolarismo teso ad allontanare il nostro contemporaneo dalla sua relazione fondamentale con Dio” creano un “deserto interiore”, come ammonisce Benedetto XVI. “I cristiani sono chiamati ad essere presenti nella vita politica, nella società, nella cultura, nella scienza, in tutte le espressioni che appartengono alla vita delle persone e costituiscono la vita della società”. Così mons. Fisichella ha risposto alla domanda di un giornalista circa l’eventuale ruolo “politico” del nuovo dicastero vaticano. “Il termine politico – ha spiegato il neopresidente – va inteso nel senso di ‘costruzione della polis’”. Di qui il compito del nuovo dicastero pontificio: “Aiutare i cattolici a recuperare il senso profondo della propria responsabilità, per una testimonianza coerente, soprattutto dei laici, negli ambiti dove solo loro possono arrivare, per lo status stesso che possiedono”. “Dopo un periodo di assunzione passiva del secolarismo – ha affermato mons. Fisichella – dobbiamo riprendere la nostra parola forte e coraggiosa”. Quanto ai rapporti con gli altri dicasteri della Santa Sede, in particolare quello dedicato alle missioni, mons. Fisichella ha risposto che “compito specifico e peculiare di Propaganda Fide è il primo annuncio, la ‘missio ad gentes’; noi abbiamo di fronte le chiese di antica tradizione”. Per il presidente del nuovo organismo vaticano, “la nuova evangelizzazione taglia trasversalmente la vita e l’azione della Chiesa: per questo dobbiamo essere capaci di maggiore collaborazione tra di noi”.SirIl testo integrale (in italiano) del Motu proprio Ubicumque et semper