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OPERA LA PIRA, DAL CAMPO INTERNAZIONALE UNA RIFLESSIONE SUL TEMA DELL’IMMIGRAZIONE

“Siamo certi che la sola ed unica base per una soluzione efficace dei problemi sociali legati ai fenomeni migratori è la volontà personale di incontrare e conoscere l’altro, come abbiamo toccato con mano durante il campo”. Lo scrivono nel documento conclusivo, redatto in inglese e in italiano, gli oltre cento giovani partecipanti al Campo Internazionale, promosso come ogni anno al Villaggio La Vela di Castiglion della Pescaia (7-17 agosto 2011), dall’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”, assieme ad altre realtà associative toscane (Agesci, Ac regionale), alla Comunità ebraica di Firenze, alla Fondazione “La Pira”, al Centro Internazionale studenti “La Pira” e ad alcuni partner internazionali, ormai “storici”, come l’università Mgimo e l’associazione russo-ortodossa “Common cause” di Mosca, la parrocchia cattolica di S. Caterina a San Pietroburgo, la comunità ortodossa di San Pietroburgo, gli israeliani “Centro Peres per la pace” e “Interfaith” e la Custodia della Terra Santa. Oltre trenta i giovani stranieri, provenienti da Albania, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Israele, Palestina e Russia. Il tema scelto quest’anno – “Sotto lo stesso cielo: accoglienza ed integrazione nel villaggio globale” – è stato quello delle migrazioni, un fenomeno sempre più globale, ma che – scrivono i giovani – non deve “essere considerato solo come un problema, ma anche come una opportunità, dato che permette l’incontro ed il confronto fra i popoli”. I giovani richiamano le responsabilità dei governi che dovrebbero “favorire l’integrazione dei migranti, attraverso principalmente l’istruzione e un sistema di welfare ridistributivo”, denunciano il ruolo negativo dei media e quello della criminalità, che riduce i migranti a “schiavi moderni”, ma non si nascondono che è responsabilità di tutti “affrontare il problema con proposte e impegni concreti”. Da qui il valore di un’esperienza come quella del Campo al Villaggio La Vela, nel quale giovani di fedi, culture, esperienze assai diverse – alcuni anche da aree di conflitto, come la Terra Santa, dove pesano violenza e separazione – hanno condiviso tutto, dai momenti di svago a quelli dei pasti, dai dibattiti alle preghiere.Ad aiutarli nelle riflessioni, testimoni ed esperti, come gli economisti Sebastiano Nerozzi e Riccardo Moro, l’imam Izzedin Elzir, presidente dell’Ucoii, l’ex-assessore regionale Massimo Toschi, il prof. Gian Maria Piccinelli, il prof. Ivan Timofeev, la giornalista del quotidiano israeliano “Haaretz”, Hulda Liberanome, l’on. Jean-Léonard Touadi, don Mauro Frasi e don Giovanni Momigli. Al Campo hanno fatto visita sia l’arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori, che ha celebrato l’eucarestia, sia l’ex premier Romano Prodi, che come già era avvenuto negli ultimi anni – si è sottoposto per oltre tre ore alle domande dei giovani, spaziando dai problemi delle migrazioni alla crisi economica mondiale, dalla guerra in Libia alla situazione nel Corno d’Africa, fino al ruolo dell’Europa e al futuro delle democrazie. Mercoledì 10 agosto l’intero gruppo si è recato a Castel Gandolfo per partecipare all’udienza di Benedetto XVI, che ha poi personalmente salutato oltre al presidente dell’Opera La Pira, Gabriele Pecchioli, anche alcuni giovani stranieri.