Agesci

Pace: Agesci propone staffetta di preghiera tra gruppi scout

Un cammino che si svolgerà dal 15 agosto al 4 ottobre, tra due feste significative: l’Assunzione di Maria e san Francesco d’Assisi

Scout Agesci (foto Sir)

“Oggi, più che mai, l’Agesci riafferma con forza il proprio impegno a non restare indifferenti ed invita tutti a vivere con responsabilità e coraggio, promuovendo relazioni autentiche, solidarietà concreta e azioni che costruiscano ponti anziché muri”. L’Agesci lancia un appello di fronte alle tragedie che colpiscono Gaza, l’Ucraina e tanti altri luoghi del mondo. “Le voci autorevoli di Papa Francesco, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Papa Leone XIV hanno chiesto con forza la fine delle violenze, ma sono rimaste inascoltate. La situazione che si vive a Gaza e in Ucraina interpella profondamente tutta la società civile. Non possiamo ignorare il dolore, la sofferenza, la perdita. Come guide e scout, siamo parte di un movimento che ha nel cuore la pace. Non come parola astratta, ma come scelta quotidiana. È il sogno che ci ha consegnato Baden-Powell, quando nel 1920, dopo la devastazione della Grande Guerra, nel discorso al 1° Jamboree a Londra, invitò i giovani del mondo a riconoscersi fratelli”. “Nel cuore del Patto associativo dell’Agesci c’è la pace: rispetto della vita e della dignità di ogni persona, fiducia nel bene, volontà di vedere l’altro come fratello, impegno per la giustizia. Come associazione vogliamo rispondere con gesti di pace, con parole che uniscono e con iniziative che generano speranza. Per questo, proponiamo ad ogni Gruppo scout, ogni comunità, ogni persona che sente il bisogno di fare la propria parte, di realizzare una staffetta di pace. Un cammino condiviso che si svolgerà dal 15 agosto al 4 ottobre, tra due feste significative: l’Assunzione di Maria e san Francesco d’Assisi. Due figure che ci insegnano l’’eccomi’ davanti alla vita e il coraggio del dialogo”.
La staffetta si fonda su “due gesti semplici e potenti: pregare, per affidare al Padre ciò che ci inquieta, per coltivare speranza e invocare la pace; dialogare, per costruire ponti, generare relazioni autentiche e cercare vie di riconciliazione”. L’Agesci invita tutti a realizzare nel proprio territorio due esperienze complementari tra loro: una veglia di preghiera e un incontro di dialogo, “costruito e realizzato insieme alle comunità locali, per generare ascolto, stimolare la coscienza critica, lasciare segni permanenti di pace”.