Toscana

PAKISTAN, NOTTE DI PAURA A FAISALABAD DOPO BRUTALE ASSASSINIO DI DUE FRATELLI CRISTIANI

Faisalabad (Agenzia Fides) – “A Waris pura c’è la polizia a ogni angolo di strada. Dopo l’attacco della scorsa notte, la situazione è molto tesa e le famiglie cristiane sono chiuse in casa, nel panico. Con altri tre sacerdoti abbiamo passato la notte in bianco girando per il quartiere, chiedendo ai cristiani di non reagire alla violenza con la violenza”: è quanto dice all’Agenzia Fides p. Pascal Paulus, domenicano, parroco della Chiesa del Santo Rosario a Waris pura, sobborgo di Faisalabad, dopo una notte agitata, in cui la comunità cattolica ha vissuto l’emergenza, la paura, il terrore di un massacro, il desiderio di “fare il possibile per evitare una strage”. Al calar della sera – racconta a Fides il religioso – “una folla di oltre 2.000 militanti islamici armati, divisi in gruppi ha attaccato il quartiere cristiano di Waris pura. Erano gruppi incontrollabili: hanno devastato strade e negozi, hanno sparato, distrutto, saccheggiato e incendiato. Vi sono alcuni cristiani feriti, ma il bilancio poteva essere ben più grave”.La giornata di ieri è stata tragica per la Chiesa di Faisalabad: i due fratelli Rashid e Sajid Emmanuel, di famiglia cattolica, accusati e arrestati per “blasfemia”, sono stati barbaramente uccisi all’uscita dal tribunale dove avevano partecipato all’udienza che li aveva del tutto scagionati. Stavano per essere rimessi in libertà definitivamente, quando un commando di uomini armati li ha freddati con armi da fuoco, ferendo il poliziotto che li accompagnava. L’episodio ha creato sconcerto fra i cristiani che sono scesi in piazza, manifestando dolore, pianto, protesta: “In un clima di grande tensione emotiva, hanno gridato e c’è stata qualche reazione scomposta e lancio di sassi contro negozi musulmani”, racconta a Fides p. Khalid Rashid Asi, Vicario generale della diocesi di Faisalabad.La reazione degli estremisti islamici non si è fatta attendere: alcuni predicatori delle moschee circostanti Waris pura hanno esortato i musulmani a “combattere gli infedeli”: nella notte una folla di oltre 2.000 militanti ha messo a ferro e fuoco Waris pura. P. Khalid continua: “In quattro sacerdoti siamo andati porta a porta, per tutta la notte, a parlare con i cristiani, chiedendo loro di non reagire per non innescare un pericolosa spirale di violenza e vendetta. Abbiamo detto loro: noi siamo di Cristo, amiamo la pace, perdoniamo i nostri aggressori”.Dopo l’intervento della polizia, che ha ristabilito a fatica l’ordine, questa mattina il vescovo di Faisalabd, Mons. Joseph Coutts, ha celebrato i funerali dei due fratelli uccisi. Era presente, fra gli altri, p. Emmanuel Mani, Direttore nazionale della Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi pakistani e una folla di oltre 500 fedeli. “Molti fedeli sono rimasti nelle loro case per la paura. Sono venuti anche alcuni leader islamici a esprimere solidarietà e a condannare la violenza”, nota a Fides p. Khalid. La famiglia dei due fratelli era cattolica ed entrambi hanno ricevuto il battesimo cattolico. Rashid solo di recente aveva frequentato un corso con un gruppo cristiano protestante per la predicazione della Bibbia.“Erano due innocenti. Sono i nostri martiri. Noi chiediamo solo rispetto, pace, uguaglianza e diritti. Finchè questa legge sulla blasfemia sarà in vigore in Pakistan accadranno ancora altri tragici episodi come questo”, conclude p. Khalid. (PA)