Vita Chiesa

Papa Francesco al Golden Circus: «L’umanità ha tanto bisogno di bellezza»

Un quarto d’ora circa con clown variopinti, bambini acrobati, giocolieri ed equilibristi accompagnati da musica jazz. E proprio ai circensi il Papa ha dedicato una «coda» di udienza interamente a braccio: «Prima di tutto vorrei ringraziare le persone del circo che sono venute», ha detto: «Quando andiamo al circo, ci divertiamo un po’: il circo è uno spettacolo, passiamo il tempo, vediamo uomini e donne che fanno cose strane, e sono bravi, l’equilibrio, quello che abbiamo visto».

Il circo, per il Papa, «ci insegna una cosa di Dio: la gente che fa lo spettacolo del circo crea bellezza, sono creatori di bellezza, e questo fa bene all’anima». «Quanto bisogno noi abbiamo di bellezza!», ha esclamato Francesco: «La vita nostra è molto pratica, fare le cose, portare avanti il lavoro, il fare, il linguaggio delle mani. Anche la vita nostra è il pensare, la ragione: è importante, siamo animali che pensano, no che pensano come animali!».

«Pensare è importante, il linguaggio della mente», ha proseguito il Papa: «Anche siamo persone che amiamo, che abbiamo questa capacità di amare, il linguaggio del cuore». «Il linguaggio della mente, pensare; il linguaggio del cuore, amare; e il linguaggio del fare, le mani; e tutti questi linguaggi – le parole di Francesco – si uniscono per fare l’armonia della persona». Gli uomini e le donne del circo, ha ripetuto il Papa, «sono creatori di armonia, creatori di bellezza, che insegnano quella strada superiore della bellezza». «Dio certamente è buono, certamente sa fare le cose ha creato il mondo, ma soprattutto è bello», ha ricordato il Papa, che ha ammonito: «Tante volte noi ci dimentichiamo della bellezza».

«L’umanità pensa, sente, fa, ma oggi ha tanto bisogno di bellezza. Non dimentichiamo questo», il suo invito. Salutando i circensi tra i pellegrini di lingua italiana, il Papa li ha definiti di nuovo «gente brava nel fare», ma soprattutto «creatori di bellezza». «Ne abbiamo bisogno», il suo commento, insieme all’incoraggiamento «ad essere portatori del sorriso e messaggeri di solidarietà fra i popoli e le nazioni».