Vita Chiesa

Papa Francesco all’American Jewish Committee, grande preoccupazione» per fenomeni di antisemitismo.

«È per me fonte di grande preoccupazione la diffusione in più luoghi di un clima di cattiveria e rabbia, nel quale attecchiscono perversi eccessi di odio. Penso in particolare alla recrudescenza barbara, in vari Paesi, di attacchi antisemiti. Anche oggi vorrei ribadire che è necessario vigilare nei confronti di tale fenomeno». Il Papa ha quindi aggiunto: «Ribadisco che per un cristiano qualsiasi forma di antisemitismo rappresenta una negazione delle proprie origini, una contraddizione assoluta». Francesco ha raccontato alla delegazione l’episodio di un padre negli Stati Uniti che avendo visto cose «tragiche» al fronte, trasmetteva ai figli «i fondamenti dell’amore e del rispetto».

Nella lotta contro l’odio e l’antisemitismo, il Papa indica come «strumento importante» anche il dialogo interreligioso. E commenta: ebrei e cristiani «condividono un ricco patrimonio spirituale, che permette di fare tante buone cose insieme. In un tempo in cui l’Occidente è esposto a un secolarismo spersonalizzante, sta ai credenti cercarsi e collaborare per rendere più visibile l’amore divino per l’umanità. E per attuare gesti concreti di vicinanza, contrastando la crescita dell’indifferenza». «Prima dell’omicidio che toglie la vita, c’è l’indifferenza che cancella la verità: sì, Caino, eri proprio tu il custode di tuo fratello! Tu, come tutti noi, per volere di Dio. In un mondo dove la distanza tra i molti che hanno poco e i pochi che hanno molto aumenta ogni giorno, siamo chiamati a prenderci cura dei fratelli più indifesi: dei poveri, dei deboli, degli ammalati, dei bambini, degli anziani».

«Se abbiamo a cuore l’avvenire, se sogniamo un futuro di pace, occorre dare spazio alla donna», ha detto ancora Papa Francesco, ricordando la festa dell’8 marzo e sottolineando il «contributo insostituibile della donna nel costruire un mondo che sia casa per tutti. La donna – ha detto Francesco – è colei che fa bello il mondo, che lo custodisce e mantiene in vita. Vi porta la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi. La pace è donna. Nasce e rinasce dalla tenerezza delle madri. Perciò il sogno della pace si realizza guardando alla donna. Non è un caso che nel racconto della Genesi la donna sia tratta dalla costola dell’uomo mentre questi dorme (cfr Gen 2,21). La donna, cioè, ha origine vicino al cuore e nel sonno, durante i sogni. Perciò porta nel mondo il sogno dell’amore».