Vita Chiesa

Papa Francesco: udienza, “non c’è santità senza cura per i poveri”, “oggi si spendono i soldi per le armi”

“Una caratteristica essenziale del suo zelo per il Vangelo consisteva nel prendersi cura dei poveri e degli emarginati”, ha ricordato Francesco. “E questo è molto importante”, ha proseguito a braccio: “Nella strada della santità dei cristiani, i poveri sono protagonisti. Una persona non può andare avanti nella santità se non si dedica anche a loro, in un modo o in un altro. Sono loro che dicono che il protagonista della storia è il mendicante. Sono loro che attirano l’attenzione su questa grande ingiustizia che è la fame nel mondo. Oggi si spendono soldi per le armi, e non per il cibo. Non c’è santità senza cura per i poveri, i bisognosi coloro che sono ai margini della santità”.

“Sul cammino della comunione ecclesiale, ma anche nel dialogo con le altre Chiese e comunità cristiane, c’è una cosa che mi ha fatto sempre pensare: quello che, un po’ scherzando, disse il Patriarca Atenagora a Paolo VI: mandiamo tutti i teologi su un’isola e noi camminiamo insieme”. A raccontare, a braccio, questo aneddoto è stato il Papa, al termine del discorso indirizzato alla Commissione internazionale di dialogo tra la Chiesa cattolica e i Disciples of Christ, ricevuta in udienza questa mattina prima dell’udienza generale in piazza San Pietro, l’ultima prima della consueta pausa estiva. “L’unità dei cristiani si fa camminando insieme”, ha affermato Francesco sempre fuori testo: “I teologi sono necessari, certamente: che studino, che parlino, che discutano; ma, nel frattempo, noi camminiamo, pregando insieme e con le opere di carità”. “Per me questa è la strada che non delude”, ha concluso il Papa.

“Tutti i santi hanno avuto opposizione, anche dentro la Chiesa”. Lo ha detto il Papa, ripercorrendo, ella catechesi dell’udienza di oggi, la biografia di Mary MacKillop, la santa australiana fondatrice delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore. 

“Domani celebreremo la solennità dei Santi Pietro e Paolo: l’esempio e la protezione di questi due apostoli sostengano ciascuno di noi nella sequela di Cristo. Alla loro intercessione affidiamo la cara popolazione Ucraina, perché possa presto ritrovare la pace”. Lo ha detto il Papa, al termine della catechesi dell’udienza di oggi, l’ultima prima della consueta pausa estiva. “Si soffre tanto in Ucraina, non dimentichiamo questo”, ha aggiunto a braccio.