Tossicodipendenza, violenza, disabilità, drammi familiari, mafia, malattie terminali: sono i temi al centro della sesta edizione del Festival italiano del cinema sociale, in corso in questi giorni, dal 17 al 24 novembre, al Teatro Pietro Aretino di Arezzo. La manifestazione è promossa come sempre dalla delegazione aretina del Cesvot, il Centro Servizi Volontariato Toscana.A scegliere i vincitori dei quattro premi (miglior film, migliore interpretazione femminile e maschile e migliore sceneggiatura) sarà come sempre una giuria popolare composta dai detenuti del carcere di Arezzo, alcuni studenti delle scuole superiori aretine, gli ospiti dell’Istituto “Vittorio Fossombroni” e vari rappresentanti del mondo del volontariato e del sociale.I film in concorso sono “Et in terra pax” di Botrugno e Coluccini, “Pulce non c’è” di Bonito, “Salvo”, di Piazza e Grassadoniai, “Miele” della Golino e “La città ideale” di Lo Cascio. A selezionare la cinquina, composta esclusivamente da opere prime, il direttore artistico, Alessio Boni.A cura di Beatrice Bertozzi.Riprese di Ioana Pandele e Gianni Vukaj.Una produzione TSD Comunicazioni.