Pescia

Pescia: oggi l’ingresso del vescovo Tardelli

Alle 16.30 avrà inizio la vera e propria presa di possesso della Diocesi, con la solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale per l’inizio del ministero episcopale.

“In spe Fortitudo”. Campeggia bene in vista nello stemma la frase ripresa dal profeta Isaia, ovvero il motto episcopale scelto dal vescovo Tardelli, che oggi prende possesso della diocesi di Pescia, in una giornata dalla portata storica.
Una speranza che fa da filo conduttore di questo momento particolare per la vita della comunità pesciatina e che traina tutta l’esperienza pastorale dell’attuale vescovo di Pistoia, e che dovrà mettere a disposizione della nuova diocesi, in un contesto certamente non privo di difficoltà.
L’unione «in persona episcopi» con Pistoia ha infatti destato un po’ di amarezza e disorientamento nella comunità diocesana, che naturalmente si aspettava la nuova la nomina di un vescovo diocesano dedicato soltanto alla sede di Pescia, riconoscendo in questa vicenda l’ulteriore privazione della comunità di un elemento essenziale.
«La decisione del Santo Padre porta sulle mie spalle indubbiamente un carico nuovo quando, tra l’altro, l’età comincia a farsi sentire. Insieme a un più di pazienza, vi chiedo anche un maggiore impegno carico di responsabilità – aveva scritto il vescovo in occasione del primo saluto alla nuova diocesi». Nell’intervista esclusiva a Toscana oggi (contenuta in forma integrale nel fascicolo speciale sull’ingresso di Monsignor Tardelli allegato a questo numero de La Voce), il presule ha raccontato di sentirsi «un po’ come quelli che in tanti episodi biblici, pur essendo ormai in tarda età e fuori tempo massimo, si sentono annunciare la nascita di un figlio. La chiesa di Pescia – ha continuato – mi è affidata dal Santo Padre come un nuovo figlio da amare, servire, sostenere nel cammino dietro al Signore e nello stesso tempo mi è data come un insieme di fratelli e di sorelle da conoscere e con cui condividere la vita».
Una missione in una fetta di Toscana importante, che alterna le problematiche e anche le opportunità delle città e dei paesi tipiche del centro toscana, ovvero «di un un territorio vasto, ricco di storia e di arte – ha ricordato Tardelli – di capacità imprenditoriali produttive e anche particolarmente bello. Ricco anche di associazioni di volontariato che denotano una significativa attenzione al sociale».
La decisione del Santo Padre porta sotto la guida di monsignor Tardelli i territori di Pescia e Pistoia, che contano complessivamente, secondo i dati Cei circa 350mila abitanti suddivisi in 27 comuni, per oltre 200 parrocchie raggruppate in 15 vicariati, distribuiti su poco più 1000 chilometri quadrati.
L’unione «in persona episcopi», letteralmente «nella persona del vescovo», è una procedura pontificia che sintetizza come l’unione andrà a lasciare inalterate tutta una serie di strutture – seminari, cattedrali, uffici di curia – a eccezione del pastore, unico per le due realtà.

Il programma
Il cammino di monsignor Tardelli partirà dalla visita a coloro che non potranno essere fisicamente presenti alla cerimonia di ingresso, ovvero anziani, malati e fragili. Secondo il programma ufficiale della lunga e intensa giornata del vescovo, l’accoglienza nel territorio della nuova diocesi sarà alle 11.45, quando è previsto l’arrivo al Santuario Diocesano della Madonna della Fontenuova in Monsummano Terme, con la recita della preghiera dell’Angelus. Successivamente, dalle 13.45, Tardelli visiterà i degenti dell’ospedale SS. Cosma e Damiano e gli ospiti di Villa Matilde presso la Fondazione Don Bosco a Pescia, dove si tratterrà per un momento conviviale.

Nel pomeriggio invece è in programma l’arrivo nella città di Pescia: a partire dalle 15.30, presso Porta Fiorentina, è prevista l’accoglienza e i saluti da parte delle autorità civili e militari; alle 16.30 invece avrà inizio la vera e propria presa di possesso della Diocesi, con la solenne concelebrazione eucaristica nella Cattedrale per l’inizio del ministero episcopale.

Il cammino del vescovo
Monsignor Fausto Tardelli è nato a Lucca, il 5 gennaio 1951. Ordinato sacerdote nel giugno 1974 si è licenziato in Teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana nel 1977, pervenendo al titolo accademico del Dottorato nel 1986.
Canonico del Capitolo della Cattedrale di Lucca dal 2001, nello stesso anno viene nominato Provicario generale dell’arcidiocesi. Eletto vescovo di San Miniato il 6 marzo 2004, è stato consacrato il 2 maggio 2004 nella Basilica di San Frediano a Lucca.
Ha preso possesso della diocesi di San Miniato il 30 maggio 2004, fino all’8 di ottobre del 2014 quando, nominato dal Santo Padre Francesco, divenne vescovo della diocesi di Pistoia, dove ha fatto l’ingresso l’8 dicembre 2014, nella solennità dell’Immacolata Concezione. Il 14 ottobre 2023 viene nominato vescovo di Pescia, unendo «in persona episcopi» le due diocesi.