Toscana

Piano sanitario regionale, Mugnai (Fi) ottiene lo stop dell’iter in Commissione

Proprio ieri, da parte dello stesso Mugnai e col sostegno di vari gruppi di opposizione, era partita la richiesta di «attivazione del Collegio di garanzia al fine di acquisire specifico parere su quesiti attinenti gli emendamenti dalla PdD 191 (Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015), deliberati dalla giunta regionale in data 7 febbraio 2014». A corollario, l’esponente di FI chiedeva anche la sospensione di ogni attività inerente il Pssir da parte della Commissione sanità in attesa dell’acquisizione del parere del Collegio «che – Mugnai ne è convinto –ad esprimersi impiegherà senz’altro meno dei due anni che sono serviti alla giunta per produrre gli emendamenti».

I quesiti che il Vicepresidente della commissione Sanità sottopone al Collegio riguardano «la legittimità dello strumento emendamento per la presentazione delle sostanziali e corpose modifiche ed integrazioni alla proposta di Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012-2015 di cui alla PdD 191 […] nonché, stante la loro sottoposizione a formale fase di concertazione, sulla lesione dei diritti e delle prerogative del Consiglio regionale ed in particolar modo delle minoranze consiliari, stante le disposizioni di cui all’art. 48 dello Statuto e all’art. 155 del Regolamento Interno dell’Assemblea legislativa regionale».

I nodi, secondo Mugnai, sono sia di merito che di metodo. Innanzitutto perché gli emendamenti, spiega l’esponente di FI, «stravolgono completamente la delibera “Scaramuccia”. Su quelle 400 pagine e poco più la Giunta oggi interviene con 200 pagine di modifiche spesso sostanziali, riscrivendo di fatto quello che dovrebbe essere il piano principe di una legislatura, quello che va a governare il comparto sanitario assorbente i tre quarti del bilancio regionale». Oltretutto, dalla delibera si apprende che la giunta, per il tramite delle Società della Salute, avrebbe sottoposto gli emendamenti all’iter concertativo senza informarne il Consiglio, «con conseguente violazione ‘di fatto e di diritto’ – scrive Mugnai nell’istanza approvata oggi – delle previsioni dell’articolo 48 dello Statuto».