Arte & Mostre
Pisa: anche un cantiere può fare miracoli, le fotografie di Sonia Marrese in Piazza del Duomo
L’installazione fotografica di Sonia Marrese che, come una moderna incantatrice, riesce a trasformare un’impalcatura in uno specchio poetico

Un piccolo cantiere, posto accanto al Palazzo dell’Opera del Duomo a Pisa, si trasforma da spazio transitorio a teatro di riflessione. È qui che prende forma MORGANA – riflessioni di luce e storia, l’installazione fotografica di Sonia Marrese che, come una moderna incantatrice, riesce a trasformare un’impalcatura in uno specchio poetico.
Concepita come parte viva del contesto urbano e monumentale, MORGANA non si limita ad abbellire un cantiere, ma lo riscrive. Le grandi stampe fotografiche che rivestono la base dell’impalcatura non disturbano la visione: la amplificano. Sono scatti che raccontano Pisa attraverso il riflesso, restituendo la Torre, la Cattedrale, la pavimentazione e il cielo in giochi d’acqua e luce che sembrano quasi uscire da un sogno.
In un luogo che da secoli è simbolo di conservazione e memoria, questo piccolo intervento urbano prova a suggerire un diverso punto di vista: il cantiere non più come interruzione, ma come opportunità. Una pausa che diventa narrazione. Un invito a “guardare” davvero, a farsi domande, a scoprire.
Le fotografie di Sonia Marrese sono una finestra su un altrove intimo, pur radicato nella realtà. I riflessi trasformano la Torre in una visione liquida, viva, sempre diversa. C’è silenzio, ma anche rumore: quello della pioggia, del vento, delle scarpe sul selciato.
L’artista
Sonia Marrese è fotografa freelance, vive e lavora a Pisa. È cresciuta nell’atmosfera di un laboratorio mobile – un camion adibito a camera oscura usato dal padre, fotografo pubblicitario negli anni ’70. Da quell’esperienza è nato un amore profondo per lo studio dell’immagine e la sua capacità di raccontare. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia, pubblicando anche lavori fotografici: «Osservo quello che vedo, entro dentro quello che colpisce il mio sguardo e le mie emozioni e attraverso lo scatto fermo quel momento, cercando di restituire un immagine poetica, magica, onirica».