Pisa

Pisa, le notti… in bianco degli abitanti del centro

di Francesco IppolitoPisa, ore 22.30, centro storico. Mentre i registratori di cassa dei ristoranti si apprestano a chiudere i conti della giornata appena trascorsa e anche l’ultima coppia di turisti si avvia verso l’uscita, sono i pub, le enoteche e gli altri locali notturni a ricevere il testimone dell’imminente staffetta notturna. E infatti piccoli gruppi già cominciano a impegnare le principali vie di accesso alle piazze del centro. Molti arrivano dai parcheggi al limite delle ztl per poi percorrere a piedi il Borgo e Corso Italia, altri preferiscono la bicicletta che viene lestamente assicurata al primo lampione o cartello stradale che capita. Questi mille rivoli confluiscono per lo più in Piazza Garibaldi dove le luci e le musiche dei locali promettono divertimento e sperati incontri.

È mezzanotte. I lungarni di tramontana, complice la chiusura serale al traffico, sono percorsi da un fiume in piena di persone che gli stessi argini dell’Arno, trasformati in improvvisati sedili, sembrano non poter contenere. Intanto, i commercianti e gli artigiani della mini fiera new age allestita al riparo delle Logge di Banchi hanno definitivamente riposto la loro mercanzia. E così, perso l’ultimo motivo per passeggiare nella sempre più desolata Corso Italia , anche gli ultimi ostinati si trasferiscono nella parte di Tramontana. Sui marciapiedi rimangono, solitari, alcuni senzatetto.

Ore 1.30. Adesso ci sono molti buchi nel cordone formato da chi, fino ad un’ora prima, occupava le «spallette» del fiume. E anche le strade vicine alla piazza dedicata all’eroe dei due mondi sono più libere. Qualcuno si è avviato decisamente verso casa, altri continuano il giro della città. Basta seguirli per scoprire che è giunta l’ora dei «concertini in piazza».

In Piazza Martiri della Libertà l’inizio dei canti sotto le stelle è disturbato solo dal cigolante cancello del Sant’Anna e dal sistema di irrigazione automatico. Gli abitanti del posto, intanto, vivono una «notte in bianco». Ogni tanto una testa si affaccia, urla qualcosa, ma gli improvvisati cantanti non si scompongono troppo e continuano a perpetuare le storie di «Francesca», di quel «Piccolo grande amore» e perfino di «Mazinga».

Un altro cigolio, un’altra canzone a squarciagola, un altro urlaccio dei vicini e così via. Questa sera siamo fortunati, il clima suggerisce spensieratezza e aria di vacanza. Ma non possiamo fare a meno di notare che una delle panchine di marmo disposte intorno alla piazza, spezzata di netto, non deve aver retto il colpo di una serata ben più movimentata. Fatto sta che ora i due monconi del sedile, lungo circa 150 cm e spesso almeno 15 cm, giacciono a terra come i resti di una tavoletta usata per gli esercizi di karate. Difficile davvero capire le motivazioni di un simile accanimento nei confronti di una lastra di marmo.

In Piazza dei Cavalieri, intanto, le reti di protezione al cantiere della Chiesa non riescono a fermare una ventina di giovani che, moderni giullari, improvvisano canti e balli in stile medievale proprio sul sagrato. Quelli che non sono impegnati nella dimostrazione rimangono semisdraiati attaccati a bottiglie di vino rosso regalando a chi passa un ben misero spettacolo.

Politici concordi: serve maggior collegamento tra le forze dell’ordine Le serenate notturne al chiaro di luna, ormai diventate pratica ricorrente nella nostra città, hanno recentemente sollevato una fitta polemica tra i residenti del centro storico. Che fare per risolvere il problema? Quali soluzioni si potranno attendere i cittadini dall’amministrazione comunale? Per provare a rispondere a queste domande abbiamo interpellato alcuni esponenti di Palazzo Gambacorti.Secondo l’assessore Paolo Ghezzi , competente per l’ambiente e il territorio, «il problema è caratteristico dei centri urbani che vedono confrontarsi stili di vita tra loro diversi e la sua soluzione non dipende soltanto dall’amministrazione comunale». Certo, occorre «intervenire, e nel più breve tempo possibile». «Chi vive la città – osserva Ghezzi – dovrebbe avere un maggior rispetto. E poi dobbiamo assolutamente perseguire un coordinamento tra le diverse forze dell’ordine: la polizia municipale non ha sufficienti risorse» per coprire il territorio durante le ore serali e notturne.

«La città raccoglie quel che semina – afferma lapidario Michele Mezzanotte, consigliere comunale per l’Udc – se si semina iperpermessivismo facilmente si raccoglieranno anche episodi di vandalismo. Diventa oggi urgente un intervento di tipo culturale che educhi le persone anzitutto al rispetto dell’altro ma anche della cosa comune, un intervento diretto a preservare il patrimonio della città». Ma da chi deve arrivare questa iniziativa? Secondo Michele Mezzanotte la politica non può che essere l’attore privilegiato, se non l’unico, in grado di sensibilizzare la coscienza delle persone.In tema di pattugliamento delle strade, e dunque di controllo nelle ore notturne, anche il consigliere comunale si dice convinto della necessità di un coordinamento interforze: «È fondamentale la presenza sul territorio dei tutori dell’ordine. Una presenza – chiarisce Michele Mezzanotte – che deve essere discreta ma anche efficace, sia sul piano della prevenzione che su quello, eventualmente, della repressione».