Pisa

Pisa, nuovo museo in piazza dei Miracoli: il museo delle antichità

Questa mattina la presentazione del progetto

un sarcofago conservato nel Camposanto monumentale di Pisa (foto di Gabriele Ranieri)

Tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027 piazza dei Miracoli accoglierà un nuovo spazio espositivo: si tratta del Museo delle antichità, dove troveranno posto sarcofagi, urne, sculture, capitelli, frammenti e reperti egizi, etruschi, greci e romani.
Il cantiere si è aperto ad inizio maggio. Il progetto è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa dall’operaio presidente Andrea Maestrelli , dal responsabile scientifico del progetto – il professor Salvatore Settis – e dal rappresentante dello studio di architettura Guicciardini & Magni, che curerà l’allestimento.
Gli spazi espositivi saranno ricavati, in buona parte, all’interno del Camposanto monumentale.
Dall’ingresso della cappella Ammannati il visitatore entrerà in un nuovo percorso, stretto (sui lati lunghi) tra un tratto delle mura urbane medievali e il perimetro del Camposanto: ad ovest troveranno spazio opere e reperti che fanno parte della collezione dell’Opa ma che, fino ad oggi, non avevano trovato spazio in Camposanto; ad est materiale archeologico, all’interno di un’area dedicata alla pratica del restauro.
In esposizione manufatti di epoche diverse, originariamente destinati alla vita quotidiana, al culto o alla sepoltura, che nei secoli sono stati impiegati con finalità diverse da quelle per cui erano nate.
Tra le opere più preziose: la collezione di sarcofagi romani, la seconda in Italia per ampiezza ed importanza dopo quella dei Musei Vaticani.
Da Roma – e in particolare dalla basilica di Nettuno, a ridosso del Pantheon – anche un fregio con delfini e conchiglie, che sarà collocata in alto, su un ballatoio, per consentire ai visitatori di osservarne entrambi i lati: quello originario del II secolo dopo Cristo e quello del reimpiego del XII secolo.
L’inaugurazione del nuovo museo sarà preceduta dall’uscita di un catalogo scientifico sulle collezioni di antichità di proprietà dell’Opera della primaziale, cui sta lavorando una èquipe di studiosi.