Vita Chiesa

PRATO, 8 SETTEMBRE: MONS. GIUSEPPE MANI, CON MARIA PRATO RITROVI IL DONO DELLA FEDE

«Se Prato vuole fare un “salto” deve chiedere con insistenza a Maria il dono della fede». Mons. Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari, chiamato a presiedere il solenne pontificale dell’8 settembre, nel giorno della Natività di Maria, dedica la sua riflessione alla storica e radicata vocazione mariana di Prato.

Prendendo a prestito le parole di San Bernardo ricorda come la Madonna sia «l’acquedotto di Dio», il canale lungo il quale sgorga l’acqua viva. A mons. Mani, originario di Fiesole come il vescovo di Prato GastoneSimoni, piace parlare per immagini e lo fa per descrivere l’importanza della fede. «La fede è la luce che illumina tutto – ha detto l’Arcivescovo – ma se non ci fosse luce non si vedrebbe la bellezza delle vetrate alle mie spalle. Oppure la splendida Madonna di Giovanni Pisano che custodite nella Cappella del Sacro Cingolo. È una statua bellissima, ma senza la fede è solo un’opera d’arte – sottolinea mons. Mani -, vista con la luce della fede è Maria».

Un altro vescovo, mons. Luciano Giovannetti, emerito di Fiesole, ha concelebrato la messa insieme al clero diocesano. Un legame quello tra Prato e la diocesi di provenienza di mons. Simoni che è stato ribadito anche da mons. Mani: «Noi fiesolani vent’anni fa vi abbiamo dato Gastone perché da Prato arrivò vescovo a Fiesole il compianto Simone Scatizzi».

Presenti al pontificale le massime autorità cittadine, dal vice sindaco Goffredo Borchi al presidente Lamberto Gestri in rappresentanza di Comune e Provincia. C’erano anche sacerdoti greco ortodossi del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli provenienti dalle comunità di Firenze, Siena e Bologna. Ha partecipato anche il pastore della Chiesa evangelica pratese e fiorentina Mario Affuso.

Ma davvero tantissime le persone presenti in cattedrale. In prima fila i malati, ai quali è stata dedicata una speciale ostensione del Sacro Cingolo. E lunga è stata la processione dei fedeli che si sono recati a rendere omaggio alla Cintola, confermando lo speciale legame tra la reliquia mariana e la città.

A conclusione della sua omelia mons. Mani ha ricordato la figura di Giovanni Paolo II, «profeta del Novecento che ho avuto il piacere di conoscere personalmente», ha detto l’arcivescovo, «il quale ha si è sempre affidato a Maria, secondo il motto “totus tuus”».

Come da tradizione al termine della messa l’amministrazione comunale ha donato alla Diocesi i ceri per illuminare la cappella del sacro cingolo. Nell’occasione il vice sindaco Borchi ha voluto salutare mons. Simoni. Per il presule infatti questo sarà il suo ultimo 8 settembre da vescovo di Prato. Mons. Simoni ha risposto: «non vi preoccupate, la mia vicinanza non verrà meno».