Toscana

Prato, alunni della scuola Don Bosco di Mezzana «insegnano» l’inclusione al quartiere

Da quattro anni la scuola sta utilizzando per la propria attività didattica e formativa la Caa, la comunicazione aumentativa alternativa, pensata per aiutare i bambini con difficoltà cognitive che così possono apprendere attraverso dei simboli. Ma non solo: «Questa modalità – spiega la dirigente scolastica Alba Aquilano – è molto utile anche per includere gli alunni non italofoni e per insegnare una prima alfabetizzazione ai più piccoli». Da qui l’idea di portare fuori della scuola quei simboli che i bambini trovano sui libri e sono appesi sui muri delle loro classi. E, allora, il simbolo del pane è stato consegnato ai forni Biagi e da Giova, quello dei giornali all’edicola Bernocchi e così via. A tutti è stato chiesto di appendere in negozio, in un posto visibile per i clienti, i disegni realizzati secondo il linguaggio grafico della comunicazione aumentativa alternativa.

Per l’occasione i bambini hanno anche scritto delle poesie, personalizzate per ognuno dei negozianti. Una iniziativa simpatica che ha permesso al quartiere di conoscere i progetti portati avanti dalla scuola.

«Per la buona riuscita dell’iniziativa dobbiamo ringraziare gli esercenti di Mezzana e anche la logopedista Asl Sara Corsini e Barbara Davanzati dei servizi educativi del Comune per i corsi di formazione, che ci hanno permesso di conoscere la Caa, un metodo davvero utile per comunicare con tutti i bambini», sottolinea Aquilano.

Questi i negozi di Mezzana coinvolti nel progetto: bar Alex e bar Moderno, fotografo Fallarini, alimentari Bernocchi, forno Biagi e Da Giova, mesticheria Baroncelli, pizzeria Speedy pizza da Said, edicola Bernocchi e farmacia di Mezzana.