Toscana

Prato, la sindaca Bugetti si dimette dopo l’inchiesta per corruzione. Indagato anche il vicesindaco

Dopo l’annuncio di ieri, ora la palla passa formalmente al consiglio comunale, a cui Bugetti dovrà presentare le dimissioni ufficiali

Colpo di scena nella politica toscana. La sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, esponente del Partito Democratico, ha annunciato le proprie dimissioni dopo essere finita al centro di un’inchiesta per corruzione. La decisione, comunicata ieri pomeriggio durante una giunta straordinaria convocata d’urgenza, arriva a una settimana esatta dall’avviso di garanzia notificatole dalla procura di Firenze.

Una scelta difficile, ma presa con coscienza e senso delle istituzioni”, ha scritto Bugetti in un post pubblicato ieri sera sui social. “Ho bisogno di affrontare con serenità le prossime fasi, nella piena convinzione di poter dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestati”.

Secondo gli inquirenti, la sindaca sarebbe stata corrotta dall’imprenditore Riccardo Matteini Bresci, anch’egli indagato. Lunedì entrambi saranno interrogati dal giudice per le indagini preliminari: la procura ha richiesto gli arresti domiciliari per Bugetti e la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore, come previsto dalla riforma Cartabia per la valutazione delle misure cautelari.

A rendere ancora più pesante il quadro politico, è arrivata nella giornata di ieri la notizia del coinvolgimento anche del vicesindaco Simone Faggi, pure lui del Partito Democratico, che avrebbe ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito della stessa inchiesta.

In una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio comunale e alla Prefettura, Bugetti motiva la scelta come gesto di “profondo rispetto istituzionale” verso l’amministrazione e la magistratura. “Chi amministra una città deve farlo con piena libertà e trasparenza. E oggi, per me, questo significa fare un passo indietro”, ha spiegato.

Il Pd fa quadrato, il centrodestra attacca

Il Partito Democratico ha reagito facendo quadrato attorno alla propria esponente. “Le dimissioni di Ilaria Bugetti non sono solo legate all’iter giudiziario, ma sono un gesto d’amore per Prato”, ha dichiarato il Pd toscano. Anche Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale del partito, ha parlato di “un grande atto di responsabilità e di rispetto verso le istituzioni e la magistratura”.

Di tutt’altro tono le reazioni del centrodestra. “Non c’è solo un ‘caso Bugetti’ e neppure solo un ‘caso Prato’ – ha tuonato Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia –. In Toscana un sistema di potere è arrivato al capolinea per troppa autoreferenzialità e poca trasparenza. Un sistema opaco, lontano dai cittadini e distratto dal bene comune, che è sopravvissuto troppo a lungo a liti interne e a interessi personali”.

Dura anche la Lega, secondo cui le dimissioni della sindaca “sanno tanto di ammissione di responsabilità, a pochi giorni dall’interrogatorio davanti al gip”.

Le prossime tappe

Dopo l’annuncio di ieri, ora la palla passa formalmente al consiglio comunale, a cui Bugetti dovrà presentare le dimissioni ufficiali. Secondo l’articolo 53 del Testo unico degli enti locali, ci sono 20 giorni di tempo per un eventuale ritiro delle dimissioni. Se saranno confermate, il Ministero dell’Interno dovrà procedere alla nomina di un commissario prefettizio che guiderà l’amministrazione fino a nuove elezioni.

Solo poche ore prima, durante un consiglio comunale che si è chiuso in meno di un’ora tra le proteste dell’opposizione – poi uscita dall’aula – la sindaca aveva affermato la volontà di “dimostrare la propria innocenza andando avanti”. Ma il quadro giudiziario e il peso politico della vicenda l’hanno portata a cambiare posizione nel giro di una giornata.

Intanto Prato, seconda città della Toscana per popolazione, si ritrova nell’incertezza istituzionale, in attesa degli sviluppi dell’indagine e della decisione definitiva della sindaca.