Toscana

Prato, partito il cantiere del Textile Hub

Macchinari in azione per scavare le fondamenta. Impianto modello a servizio del Distretto tessile. Per la selezione dei tessuti userà l’intelligenza artificiale e una tecnologia a infrarossi di ultima generazione

Sono iniziati i lavori per la costruzione del Textile Hub di Prato. Il progetto prevede la realizzazione, in via di Baciacavallo, di un impianto di selezione automatica di rifiuti tessili post e pre-consumo, con capacità di circa 33.000 tonnellate all’anno, per garantirne il successivo riutilizzo e riciclo. L’impianto, del quale oggi si è iniziato lo scavo delle fondamenta alla presenza del sindaco di Prato, del presidente di Alia Multiutility Lorenzo Perra, del vicepresidente Nicola Ciolini e dell’amministratore delegato Alberto Irace, entrerà in funzione nella prima metà del 2026. Sarà l’unico impianto del genere in Italia a servizio di un intero distretto produttivo, come appunto quello tessile pratese, e l’unico ad utilizzare l’intelligenza artificiale e una tecnologia a infrarossi altamente evoluta per effettuare la cernita per colore e per composizione dei vari materiali tessili.

Concluso l’iter autorizzativo e l’Autorizzazione Unica Regionale per la costruzione e l’esercizio, l’area di via Baciacavallo su cui sorgerà l’Hub è stata acquistata da Alia ed affidata alla società di costruzioni Polistrade, che ha vinto la gara e si occuperà della realizzazione delle strutture civili e delle opere previste a compensazione. Per il momento sono stati demoliti tutti i fabbricati in disuso esistenti e sono stati effettuati i lavori propedeutici alla partenza vera e propria del cantiere, con i primi scavi delle fondamenta.

I lavori prevedono l’iniziale riqualificazione dell’area oggetto di intervento, e la realizzazione di opere edili e civili che condurranno alla realizzazione dei nuovi corpi di fabbrica. Successivamente verranno realizzate la recinzione, i cancelli, la rete fognaria, i parcheggi, le strade e, infine, le opere di compensazione. I lavori termineranno con la realizzazione degli impianti antincendio, termoidraulici e di trattamento aria entro la fine del 2025. A partire dall’inizio del 2025 verrà contestualmente avviata la costruzione dell’impianto di selezione automatica che utilizza l’Intelligenza Artificiale (tecnologia denominata Fibersort della ditta belga Valvan) e della linea di riciclo meccanico, costituita da una fase di pre-sfilacciatura, in modo da rendere l’impianto di selezione operativo già nel primo trimestre 2026, nel pieno rispetto delle scadenze Pnrr, indicate al 30 giugno 2026.

A pieno regimo l’Hub tratterà due tipi di flussi: 20.000 tonnellate di materiale all’anno (più o meno corrispondenti all’intero fabbisogno regionale) derivanti dal circuito del post consumo e 13.000 tonnellate all’anno derivanti dal circuito del pre-consumo (circa il 50% di questa tipologia di rifiuti, tipicamente scarti tessili di produzione e lavorazione, deriverà dalle attività del distretto tessile di Prato). Si stima che, per quel che riguarda il post consumo, il 60 % dei capi (12.000 tonnellate), dopo apposita sanificazione, verrà inviato ad aziende già presenti sul territorio pratese e specializzate in questo settore di mercato. Il restante 40%, composto da capi di abbigliamento non riutilizzabili, una volta eliminate le componenti accessorie come cerniere, fibbie, bottoni, verrà inviato alla linea automatica che selezionerà i rifiuti per fibra e colore e poi potrà essere inviata alla linea di pre-sfilacciatura per agevolare, se del caso, il successivo riciclo meccanico. Allo stesso modo i flussi derivanti dal circuito pre-consumo, che in questo momento vengono prevalentemente inviati in discarica o a termodistruzione per la difficoltà di essere selezionati manualmente, verranno inviati alla linea di selezione automatica, eventualmente  trattati nella linea di pre-sfilacciatura per il recupero delle fibre facilmente riutilizzabili ed inviati poi ad impianti di riciclo specializzati, in base alle caratteristiche dei materiali da lavorare.

‘L’industria tessile è considerata la quarta industria più inquinante al mondo e la quinta per emissioni di gas serra’, commenta Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility. ‘Il Piano d’Azione per l’Economia Circolare ha previsto una strategia d’azione, la Eu Textile Strategy, per sviluppare l’innovazione, sostenere nuovi modelli di business e affrontare e ridurre gli impatti ambientali lungo tutta la filiera tessile, cercando di aumentare la sostenibilità, la riutilizzabilità e la riciclabilità degli indumenti. Il progetto dell’Hub Tessile risponde a pieno a questi obiettivi e, proprio per la validità della proposta tecnologica, ha ottenuto il secondo posto in classifica fra quelli presentati per accedere ai fondi Pnrr. Rappresenta un’opportunità di crescita e uno strumento di creazione di valore per tutto il distretto pratese. Sarà anche il primo impianto in Italia ad utilizzare un sistema automatico per la selezione in base alla qualità delle fibre e per colore’.

Il progetto, dal costo totale di 29,5 milioni di euro (di cui 23,5 per gli impianti e le opere complementari, 2 per l’acquisto dei terreni e 4 per gli spostamenti di pozzi e tubature di acqua e gas) in parte finanziati con fondi Pnrr, prevede la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti speciali non pericolosi, derivanti da scarti di origine tessile e indumenti usati, costituito da un capannone principale della superficie di circa 6.400 metri quadrati, con un’altezza di 10 metri, all’interno del quale verranno posizionati gli stoccaggi dei rifiuti in ingresso e dei rifiuti intermedi e le linee di selezione automatica e semi-automatica dei rifiuti tessili, nonché le presse per la riduzione volumetrica dei prodotti. Un secondo capannone, di circa 2.000 metri quadrati, ospiterà una linea di sfilacciamento, ma anche parte degli stoccaggi dei rifiuti intermedi e, al primo piano, uffici, spogliatoi e servizi igienici. A questo fabbricato sarà annessa una tettoia di circa 1.300 metri quadrati per lo stoccaggio degli scarti prodotti dalla lavorazione. Gli spazi esterni, per un totale di circa 14.000 metri quadrati, verranno suddivisi in un’area per la pesa dei veicoli in ingresso, spazi di movimentazione, viabilità e parcheggi e verranno piantumati alberi ad alto fusto idonei alla schermatura di tutto l’impianto.

L’impianto effettuerà una selezione automatica dei rifiuti in ingresso, utilizzando modelli di intelligenza artificiale (AI) per prevedere la concentrazione di fibre in base alle scansioni della spettroscopia del vicino infrarosso (NIRS), che includono fibre pure e miscele di fibre; questa tecnologia  è una tra le più innovative sul mercato europeo, in grado pertanto di riconoscere i vari materiali che costituiscono ciascun tessuto e il loro colore.  Una volta selezionati, i materiali verranno igienizzati, privati di eventuali componenti che possono risultare critici per le lavorazioni successive e inviati a specifici macchinari in grado di rendere le fibre del tessuto facilmente riutilizzabili nei successivi processi industriali a cui verranno destinati. Il materiale in uscita dall’impianto verrà inviato ad aziende già presenti sul territorio e partner dell’Hub per le operazioni di effettivo riciclo (distretto tessile, produzione di pannelli acustici e arredi, produzione di asfalti, riciclo chimico).

‘L’Hub Tessile nasce da un concetto esteso, inclusivo e distribuito sul territorio, per rendere Prato ancora di più un modello di riferimento di economia circolare per il riutilizzo degli indumenti usati e degli scarti di lavorazione tessile’, sottolinea Nicola Ciolini, vicepresidente di Alia Multiutility. ‘Il distretto pratese, grazie all’Hub Tessile, sarà in grado di offrire al sistema manifatturiero italiano un valido supporto per superare le attuali difficoltà di approvvigionamento di materie prime destinate alla produzione. Questa mancanza sarà compensata dalle materie prime seconde derivanti da un riciclo efficace ed efficiente delle fibre tessili valorizzabili. Un circuito che sarà a tutti gli effetti certificabile e che contribuirà a restituire valore aggiunto alle produzioni realizzate con materiali di recupero, nel segno, già tracciato a livello europeo, di una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale, al riciclo e al riuso’.