Cultura & Società

Presentata la Fondazione Bargellini, inaugurazione con Mattarella

Il Presidente della Repubblica ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della Fondazione intitolata a Piero Bargellini

Si è conclusa nel cenacolo di Santa Croce la giornata fiorentina del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della Fondazione intitolata a Piero Bargellini, giornalista, scrittore, e anche sindaco dell’alluvione di Firenze. Ad accogliere il Capo dello Stato la presidente dell’Opera di Santa Croce Cristina Acidini e la presidente della Fondazione Bargellini, la figlia Antonina Bargellini. Presente anche il cardinale Giuseppe Betori.
Mattarella è stato poi accompagnato nella chiesa di Santa Croce per una visita alla cappella Cerchi dove ha incontrato il sindaco Dario Nardella, la prefetta Francesca Ferrandino, padre Giacarlo Corsini, rettore della basilica, e il presidente della Regione Eugenio Giani. Un lungo applauso, con le persone tutte in piedi, ha salutato il suo ingresso nella sala dove si è svolta la cerimonia.

Nel suo saluto, Antonina Bargellini ha letto anche il messaggio arrivato dal cardinale Matteo Zuppi, che definisce Piero Bargellini “Un innamorato di cristo che aiuterà a riconoscerlo anche nelle piaghe più profonde dell’umanità”, elogiandone la “capacità espositiva” e “il tratto gentile”. “Sono certo – aggiunge Zuppi – che la Fondazione lavorerà per condividere tanta sapienza, ne abbiamo un enorme bisogno in un momento di grande sfida dell’umanesimo cristiano”. La Fondazione, ha spiegato la figlia Antonina, è nata per raccogliere il tantissimo materiale scritto lasciato dal padre, in collaborazione con l’Università di Firenze e l’Università Cattolica e con l’aiuto di insigni studiosi che hanno accolto l’invito.

Sono certa che la lezione di Piero Bargellini, attraverso la Fondazione a lui intitolata, potrà dare un contributo nell’affermazione della centralità della cultura quale strumento di emancipazione necessario per il consolidamento di una democrazia avanzata”. Con queste parole Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce, ha accolto il presidente Mattarella e tutti gli intervenuti nel cenacolo del complesso monumentale. “Piero Bargellini ha amato, raccontato e fatto conoscere Firenze e il suo grande patrimonio artistico attraverso un’instancabile opera di divulgazione – ha messo in evidenza Acidini – Da amministratore, come vicesindaco nella giunta di Giorgio La Pira e poi come sindaco, si è fortemente impegnato perché la bellezza del nostro patrimonio fosse un bene condiviso, amato e rispettato dai cittadini e dalla comunità tutta”.

Acidini ha ricordato la visita del presidente Mattarella nel novembre 2016, in occasione della ricollocazione dell’Ultima Cena di Giorgio Vasari, una delle vittime più illustri dell’alluvione del 1966 con il Cristo di Cimabue. “Il recupero di queste opere costituisce il simbolo potente della fiera rinascita di Firenze dopo quella tragedia che vide il sindaco Piero Bargellini coraggiosamente in prima linea accanto ai suoi concittadini, impegnato nella difesa della bellezza ferita della sua città”, ha sottolineato la presidente dell’Opera.

“È una scelta opportuna, dunque, che proprio qui, oggi, venga presentata la Fondazione Piero Bargellini – ha proseguito – la spiritualità che anima questo luogo e le sue vicende secolari, infatti, si intrecciano imprescindibilmente con la parabola umana e civile di un protagonista della vita culturale del Novecento e della storia di Firenze”.

“Bargellini è stato prima di tutto un abitante del quartiere di Santa Croce, un credente che faceva riferimento all’incontro con Francesco d’Assisi, a cui ha dedicato una significativa biografia, e alla comunità della basilica – ha affermato Acidini – Certo è stato anche molto altro. Un animatore attivissimo della vita culturale del Novecento e uno scrittore prolifico e appassionato; un impegnato divulgatore dell’arte e della letteratura del nostro Paese, anche attraverso strumenti innovativi per il suo tempo, come la radio. Resta sicuramente nella memoria collettiva la sua narrazione commentata della Divina Commedia che ogni mattina, dal maggio 1965 al maggio 1966 – proprio attraverso la radio – raggiunse milioni di persone, dando un contributo prezioso alla diffusione della conoscenza dell’universo umano e poetico di Dante”.

La cerimonia, aperta da un suggestivo video, ha visto anche il saluto del sindaco Dario Nardella che ha concluso salutando Mattarella: “I fiorentini saranno sempre dalla sua parte, dalla parte della Repubblica italiana”. Un lungo applauso ha salutato la sua uscita dalla sala dove si è svolta la cerimonia, e un altro applauso ha salutato il presidente all’uscita della basilica.