Prato

Primo freddo, le parrocchie pratesi in aiuto dei senzatetto

Nei giorni scorsi abbiamo avuto un primo assaggio dell’inverno. La neve è caduta copiosa nell’alta Valle del Bisenzio e anche in città il termometro è sceso di parecchio rispetto alle medie del periodo. Nelle case si è acceso il riscaldamento e in molti il pensiero è andato ai più sfortunati costretti a passare la notte all’addiaccio. Per questo motivo la Ronda della Carità, che non ha mai smesso di fare il suo giro, nemmeno nei mesi estivi, ha rafforzato il materiale in distribuzione ai senzatetto. «La scorsa settimana – fa sapere il responsabile del servizio Giovanni Pieraccini – abbiamo dato via coperte in quantità industriale, anche venti a settimana. In questi ultimi giorni abbiamo cominciato a consegnare anche sciarpe e cappelli». I bisogni dunque non mancano, nonostante il fenomeno dei senza fissa dimora a Prato sia più basso che altrove. «Comunque bisogno c’è – aggiunge Pieraccini – chiunque volesse contribuire donando coperte ma anche cappotti, può portarli alla Caritas diocesana in via del Seminario».Il punto più critico della città è senza dubbio la stazione centrale, diventata asilo notturno per homeless italiani e stranieri, in particolare tossicodipendenti giunti in città per cercare una dose. «Cambiano spesso ma tra loro si è sparsa la voce della nostra presenza e così ci aspettano tutte le sere», dice Pieraccini. Gli altri punti toccati dalla Ronda sono le chiese della Pietà e del Soccorso, due santuari dalla struttura simile, ovvero con il loggiato intorno all’edificio. Lì ogni notte trovano riparo alcune persone. Poi c’è la zona del viale Galilei, abbastanza frequentata dai clochard. Quando arriverà il freddo, quello più intenso di dicembre e gennaio, l’invito fatto dalla Caritas a chiunque incontri lungo la strada sarà quello di trovare un riparo. In città esistono il dormitorio maschile della La Pira in via del Carmine e quello femminile di Casa Agar a Tobbiana. A breve il Comune allestirà anche la Palazzina ex Anci di via Roma con dieci posti per i senzatetto. Ma anche le parrocchie faranno la loro parte. Già lo scorso anno a San Paolo, don Jean Jacques Ilunga ha aperto una sala parrocchiale per i senza fissa dimora. Per tutto l’inverno ha ospitato qualcuno ogni sera, talvolta anche sei persone. «Anche adesso ci mettiamo nuovamente a disposizione», dice don Ilunga che a breve appenderà un cartello fuori della chiesa per annunciare questa possibilità. Sta pensando di fare la stessa cosa anche Galcetello, su richiesta di alcuni parrocchiani. Tra le parrocchie attente a questo tipo di bisogni ricordiamo il servizio doccia e biancheria pulita offerto tutti i giovedì mattina da Maliseti.