Toscana

Profughi, dall’Ucoii sì all’appello di Rossi per un nuovo modello di accoglienza

L´UCOII si dichiara poi disponibile a fornire un servizio di mediazione linguistica e culturale coordinato con le istituzioni, in grado di aiutare a prevenire fenomeni di tensione sociale grazie all’azione dei frequentatori dei centri islamici associati formati a questo scopo.

“Del suo appello, presidente, – prosegue la missiva – apprezziamo in particolare la lucida analisi del momento storico che l´Europa sta vivendo, e gli obiettivi che ne costituiscono il fondamento: un´accoglienza sostenibile e rispettosa; una geografia sociale consapevole; una reciproca umanità”.

Ribadita la convinzione che questa nuova realtà che si sta profilando richieda una “radicale revisione culturale ed organizzativa”, nella quale devono essere coinvolte e valorizzate tutte le componenti del tessuto sociale regionale e nazionale, Izzedin Elzir sottolinea che “esiste

un imperativo morale ed etico a prestare soccorso alle migliaia di persone in fuga da guerre, carestie e violenze”, e che “non possiamo e non dobbiamo dimenticare che un fenomeno di

questo tipo debba essere calibrato sulle capacità di accoglienza dei territori da un punto di vista materiale come anche sociale e culturale”.

La lettera si conclude con la considerazione che “come parte integrante di questa comunità, consapevoli che il piano dei diritti e quello dei doveri civici non possano essere scissi in base all´opportunità o all´interesse, siamo convinti di poter dare un contributo significativo alla gestione di questi problemi, e ci rendiamo disponibili a qualsiasi iniziativa promossa dalle istituzioni che sia mirata a gestire al meglio i processi migratori che investono l´Italia in ragione della sua posizione geografica”.