Italia

Progetto Policoro: mons. Longoni (Cei), 128 diocesi coinvolte, nel 2012 investiti 25,5 milioni

Sono 128 (su 225) le diocesi attualmente coinvolte, non solo al sud ma anche al nord-Italia. Circa 700 le esperienze lavorative – tra consorzi, cooperative e piccole imprese – che hanno creato una rete di solidarietà tra imprese del Nord e del Sud. Il fenomeno vale tra gli 80 e i 100 milioni di euro l’anno. I cosiddetti «Gesti concreti» in favore dell’occupazione sono stati 217, hanno coinvolto circa 1.000 persone e un investimento di circa 25,5 milioni di euro nel 2012 (+26% rispetto al 2008). Questi i numeri dei primi 20 anni di attività dal Progetto Policoro per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, promosso nel 1995 dalla Conferenza episcopale italiana (Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro e Servizio nazionale per la pastorale giovanile) e dalla Caritas italiana. Ad illustrarli ieri mattina a Roma, presso la sede dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio Spa (Acri), è stato monsignor Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro, inaugurando l’incontro di presentazione del progetto «Policoro laboratorio di speranza per l’intero Paese», avviato nel 2013. «L’appuntamento di oggi – ha detto – dovrebbe fare da volano ad altre iniziative in altri territori sui quali siamo presenti».

Secondo mons. Longoni, il progetto Policoro «nasce per il sud ma è un grande contributo a tutta la nazione, con il suo sostegno a un’imprenditoria a servizio del bene comune». Il progetto «ha avuto modo di costruire capitale sociale e di formare più di un migliaio di persone sul trinomio giovani-Vangelo-lavoro». Al suo interno, gli animatori di comunità sono invitati «a collocare la prospettiva etica in quella imprenditoriale e a dare valore alla lotta contro le mafie a favore della legalità, senza la quale non è possibile alcuno sviluppo integrale». Richiamando i dati appena presentati, frutto della prima indagine «camerale» effettuata nel 2014 grazie a Libera e a Unioncamere, il direttore dell’Ufficio Cei ha sottolineato l’importanza di «un piccolo salto di qualità: non basta avere formato capitale sociale. La grande domanda che ci fa Papa Francesco nella Laudato si’ è quella della creazione di una nuova leadership, che entri nell’interno del proprio territorio per guidarne il cambiamento. Oggi abbiamo più bisogno di questo che non di finanziamenti a pioggia». Formazione delle persone, di leadership e di capitale sociale «vanno per mano», ha concluso mons. Longoni richiamando tra gli attori presenti nel progetto Libera, Acli, Cisl, banche di credito cooperativo, Confcooperative e annunciando che il prossimo rapporto Svimez dedicherà un capitolo all’esperienza del Progetto Policoro.