Toscana

PROTESI D’ANCA DIFETTOSE: LE AZIENDE SANITARIE STANNO RICHIAMANDO 808 PAZIENTI OPERATI IN TOSCANA TRA IL 2006 E IL 2010

Protesi d’anca a rischio. Le Aziende sanitarie toscane stanno richiamando tutti i pazienti ai quali, tra il 2006 e il 2010, sono state impiantate quelle della ditta DePuy che sono completamente metalliche, sia la coppa che la testa femorale. Hanno dato problemi inaspettati, come spiega il professor Massimo Innocenti, direttore della clinica ortopedica dell’Università di Firenze: “Rilasciano ioni metallici, soprattutto di cobalto. I microgranuli di cobalto possono creare una reazione da corpo estraneo, che può determinare lo scollamento della protesi. In più, il cobalto è un metallo che, a determinate concentrazioni, può essere tossico, e causare problemi neurologici e dolori muscolari“. In Toscana sono 808 i pazienti che saranno richiamati: la magior parte dei quali – 355 – operati presso la Asl 4 di Prato. Seguono poi l’Asl 10 di Firenze con 218 pazienti e la Asl 1 di Massa Carrara con 77. Su tutti verranno fatte visite di controllo e accertamenti clinico-diagnostici. “Ci siamo mossi non appena è arrivata la circolare del Ministero, e abbiamo già fornito al Ministero l’elenco di tutti i pazienti″. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia fa il punto sulla vicenda delle protesi d’anca DePuy risultate difettose, e ritirate dal mercato in tutto il mondo. Ma avanza anche una proposta: “Si stanno verificando troppi casi di protesi difettose: prima quelle al seno, ora quelle d’anca. In tutta Europa, per immettere in commercio un prodotto impiantabile nel corpo umano è sufficiente la certificazione CE, negli Stati Uniti invece è necessario superare le verifiche della Food & Drug Administration. Come ho già detto al Ministro, è ora di affrontare con decisione il problema a tutti i livelli, nazionale ed europeo. La salute del cittadino viene prima di tutto, e sicuramente prima delle esigenze di mercato”. Non è detto che chiunque ha queste protesi abbia poi necessariamente abbia problemi. “E poi – conclude Innocenti – è stato verificato che gli eventuali sintomi neurologici sono scomparsi immediatamente non appena le protesi sono state tolte”. In Regione è stato costituito un gruppo di esperti, del quale il professor Innocenti fa parte, per monitorare la situazione e dare le indicazioni necessarie.