Toscana

Protesta per l’Imu: l’Arci consegna al prefetto di Firenze le chiavi dei propri circoli

Alla Società di mutuo soccorso di Rifredi hanno un teatro tra i più attivi di Firenze e per questo rischiano di pagare 60 mila euro di Imu. Le «Vie Nuove», storico circolo dai tempi del Pci nella zona di Gavinana, dovrà sborsare 26 mila euro. Quasi 10 mila li rischia pure l’Sms di Serpiolle, che mette a disposizione parte dei propri locali per i genitori dei bambini ricoverati al vicino ospedale Meyer.

Per questo i rappresentanti delle 280 realtà associative di sinistra, grandi e piccole, tra Circoli Arci, Società di mutuo soccorso, Case del popolo e associazioni culturali diffuse in gran parte della provincia di Firenze hanno manifestato stamani di fronte alla Prefettura consegnando simbolicamente al prefetto le chiavi dei loro circoli.

«Ci sono giunte – raccontano i promotori della manifestazione – cartelle esattoriali di migliaia e a volte decine di migliaia di euro. Le abbiamo onorate, fatta eccezione per quelle che molti circoli non sono ancora riuscite a pagare a causa delle sofferenze dei loro bilanci. Riteniamo inammissibile che anche per il 2013 rimangano in piedi gli stessi criteri».

«Siamo luoghi aperti, dove le persone si incontrano e costruiscono insieme azioni e relazioni – spiegano ancora i manifestanti –. Siamo una rete che organizza ogni giorno centinaia di iniziative e offre tante occasioni di protezione sociale verso i cittadini più deboli. Svolgiamo un ruolo di presidio del territorio, di mediazione dei conflitti sociali, di offerta di ricreazione e cultura: siamo, che si voglia riconoscere o meno, un pezzo fondamentale del sistema del welfare locale».

Dicono di avere assistito «al dibattito sull’Imu e accettato la nuova disciplina sulla tassazione (e le esenzioni) delle proprietà immobiliari degli enti no profit». Erano «consapevoli e convinti» che anche a loro sarebbe toccato dare un contributo al risanamento delle finanze statali. Però trovano profondamente ingiusti i criteri con cui si è deciso di calcolare il pagamento dell’Imu per le loro strutture e per quelle similari. In sostanza ritengono che le attività sociali, ricreative e culturali siano state del tutto equiparate a quelle prettamente commerciali.

Tea Albini, parlamentare del Pd, ex Consigliere comunale a Firenze, da sempre vicina all’attività dei circoli dell’Arci e ora componente alla Camera della Commissione finanze, era tra il gruppetto di politici presenti stamani davanti alla Prefettura: «C’è una sofferenza sostanziale che riguarda tutto il no profit e non solo i nostri circoli – ammette –. L’allarme lo abbiamo lanciato da tempo, anche se in partenza non abbiamo condiviso quello che veniva dal mondo cattolico per una difficoltà iniziale a capire esattamente la questione. Ma adesso è una battaglia di tutti, che deve essere condivisa. Non dico che non si debba pagare l’Imu, dico che bisogna entrare nel merito e distinguere le attività esclusivamente commerciali da quelle a carattere sociale o ricreativo».