Italia

Referendum: Mcl e Comitato Famiglie per il no, «c’è bisogno di una riforma, ma non di questa riforma»

La linea scelta da Mcl, ha precisato Costalli, è quella indicata dal cardinale Bagnasco e da monsignor Galantino: «Informarsi personalmente al fine di avere ben chiaro tutti gli elementi e la posta in gioco». Secondo Costalli, il fine della riforma Renzi-Boschi è quello di «introdurre il maggior tasso possibile di decisionismo e efficientismo. È un pretesto per indebolire, umiliare i valori della rappresentanza e della partecipazione. Politica, libertà, sussidiarietà nella riforma nascono da una visione di società totalmente subalterna al pensiero unico neo-illuminista, che vuole imporre una società liquida, dove si perdono identità, valori e tradizioni del nostro popolo».

«C’è bisogno di una riforma, ma non di questa riforma»,  ha detto ancora Carlo Costalli, sintetizzando la posizione del «no» al referendum, espressa questo pomeriggio a Roma da Mcl e Comitato Famiglie per il no. «Il nostro è un no di riformisti e riformatori», ha precisato Costalli, secondo il quale «se vince il sì il rischio è quello di un Paese indebolito, ostaggio di poteri senza volto». «In nome del decisionismo e della semplificazione della politica – ha denunciato Costalli – si vuole costruire una vera dittatura della maggioranza che sarà implementata grazie a una legge elettorale iniqua come l’Italicum». Una riforma, quella Renzi-Boschi, che per il presidente di Mcl è in sintesi «tutta tesa alla disintermediazione e alla decostruzione delle comunità locali». «L’establishment politico è scollato dal sentire della gente», ha aggiunto Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Famiglie per il no, secondo il quale «la Costituzione non può stare sotto i partiti, non può essere condizionata dal partito di maggioranza».