Prato

Renzo, Giovanni e Giorgio: confratelli da 80 anni

Si chiama Giorgio Galardi, ha 88 anni ed è ancora in servizio. Due o tre volte a settimana, a seconda del bisogno, si infila l’uniforme blu e gialla della Misericordia e va nella sezione di Chiesanuova per occuparsi dei trasporti socio-sanitari. Questo non è l’unico record di Giorgio: quest’anno festeggia l’ottantesimo anno di iscrizione alla Confraternita di Chiesanuova. «A quel tempo i nostri genitori ci iscrivevano fin da bambini e io – racconta Galardi – da quel giorno del 1935 ho sempre rinnovato la mia adesione». Questa domenica, 31 maggio, la sezione di Chiesanuova ricorderà con un pranzo sociale l’anniversario della sua fondazione, avvenuta nel 1912, e gli 80 anni di iscrizione di Giorgio e di altri due confratelli: Giovanni Gelli, che di anni ne ha 86, e del 95enne Renzo Menici, padre di Anna, nostra incaricata parrocchiale di Toscana Oggi. Tre amici che hanno visto crescere e sviluppare Prato e il loro quartiere mantenendo inalterata la fedeltà alla Misericordia e anche alla parrocchia di Santa Maria dell’Umiltà. «Le pietre per costruire l’asilo le abbiamo prese in Galceti – racconta Galardi – e sa come? Lo zio di Giovanni faceva esplodere grossi massi con la dinamite e noi, con il barroccio, s’andava a prendere i sassi per portarli qui a Chiesanuova». I tre iniziarono presto ad operare con la Misericordia, il loro impegno principale era nel servizio funebre, andavano nelle case a prendere i defunti e poi li accompagnavano in brigata al funerale. «Quando cominciai – ricorda Menici – le sezioni non avevano la cappa ma una fascia al braccio». Nella prima sede della sezione, che si trovava accanto alla chiesa, c’era un feretro per andare a prendere il morto, le cappe nere e le torce a vento. Nient’altro. E per i servizi di primo soccorso? «Fino agli anni Cinquanta per gli interventi eravamo organizzati con delle “vetrinette”, dei mobiletti dove dentro c’erano garze, acqua ossigenata, siringhe, pomate, tutto quello che occorre per prestare un primo intervento», ricorda ancora Galardi, «erano custodite dalle famiglie del paese, a Chiesanuova ne avevamo quattro per coprire tutta la zona: alle Casucce, che l’odierna via Montalese, alla Villa Cecconi in via Pistoiese, una verso Galceti e un’altra a Maliseti, che prima faceva parte della nostra parrocchia».Domenica, oltre al pranzo comunitario, la sezione inaugura il monta scale, detto «scoiattolo», donato dal Movimento Cristiano Lavoratori.