Toscana

Rimpatri effettivi per l’immigrazione clandestina

In quest’ultimo articolo sulle novità introdotte dal disegno di legge-delega Amato/Ferrero, vediamo le principali innovazioni in materia di rimpatri, CPT e diritto di voto. Lo scopo del disegno di legge è quello – dichiarato – di arrivare ad un sistema di rimpatri «effettivi», quale misura di contrasto da una parte allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, dall’altra incentivando la collaborazione dell’immigrato interessato. Per raggiungere tale obiettivo, vengono istituiti alcuni nuovi strumenti quali:

un «Fondo nazionale rimpatri» da istituire presso il Ministero dell’interno alimentato con contributi a carico dei datori di lavoro, degli enti o associazioni, dei cittadini che garantiscono l’ingresso degli stranieri e degli stranieri medesimi, per finanziare programmi di rimpatrio volontario ed assistito indirizzati anche a cittadini stranieri non espulsi privi dei necessari mezzi di sussistenza per il rientro nei Paesi di origine o di provenienza;

la durata del divieto di reingresso per gli stranieri espulsi sarà graduata, anche in riferimento ai motivi dell’espulsione;

la rimodulazione delle scelte sanzionatorie correlate alla violazione delle disposizioni in materia di immigrazione mediante la previsione di un meccanismo deterrente graduale, anche con riferimento al tipo di sanzione da irrogare (amministrativa o penale), in relazione alla gravità e alla reiterazione delle violazioni, nonché ai motivi dell’espulsione;

la revisione delle modalità di allontanamento, con sospensione dell’esecuzione per gravi motivi, tenendo conto della natura e gravità delle violazioni commesse ovvero della pericolosità per l’ordine pubblico e la sicurezza dello Stato dello straniero espulso;

l’attribuzione delle competenze giurisdizionali al giudice ordinario in composizione monocratica.

Relativamente alla questione dei CPT, si mira al superamento dell’attuale sistema dei centri di permanenza temporanea e assistenza, promuovendone e valorizzandone la funzione di accoglienza, di soccorso e di tutela dell’unità familiare, e modificando la disciplina relativa alle strutture di accoglienza, e di trattenimento degli stranieri irregolari in modo da assicurare comunque sedi e strumenti efficaci per l’assistenza, il soccorso e l’identificazione degli immigrati ed il rimpatrio di quanti sono legittimamente espulsi. Ciò avverrà in sostanza attraverso:

la revisione delle caratteristiche strutturali e gestionali delle strutture finalizzate all’accoglienza, al soccorso e alla identificazione degli stranieri presenti irregolarmente sul territorio nazionale e privi di mezzi di sostentamento per il tempo strettamente necessario a tali fini, con l’individuazione di forme di gestione in collaborazione con gli enti locali, le Aziende Sanitarie locali ed associazioni o organizzazioni umanitarie;

la previsione di strutture per le espulsioni destinate esclusivamente al trattenimento dei cittadini stranieri da espellere che si sono sottratti all’identificazione, con congrua riduzione del periodo di permanenza, e l’utilizzo delle medesime strutture per il tempo strettamente necessario nei confronti dei cittadini stranieri identificati o che collaborano fattivamente alla loro identificazione;

prevedere la possibilità di visita e di accesso a queste strutture da parte dei familiari dei cittadini stranieri regolarmente identificati, del Sindaco, del Presidente della Provincia e del Presidente della regione, nei cui territori è collocata la struttura, o da consiglieri o assessori, del responsabile delle associazioni che per finalità statutarie forniscono servizi di orientamento, informazione e tutela per cittadini stranieri, nonché di rappresentanti degli organi di informazione e di stampa, nel rispetto della riservatezza dei cittadini stranieri e senza pregiudizio della funzionalità dei servizi.>

Il disegno di legge delega prevede in fine – in conformità al capitolo C della Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, fatta a Strasburgo il 5 febbraio 1992 – l’elettorato attivo e passivo per le elezioni amministrative a favore degli stranieri titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (tale permesso si ottiene normalmente dopo 5 anni di regolare presenza) alle modalità di esercizio e alle condizioni previste per i cittadini dell’Unione europea.

Simone Consani e Marco Nocianolf.toscana@cisl.it