Toscana

RIORDINO COMUNITA’ MONTANE, SUMMIT UNCEM IN MUGELLO

Le 20 Comunità Montane toscane si sono riunite questa mattina al Palazzo dei Vicari di Scarperia, in Mugello, per arrivare ad una proposta di riordino degli enti montani condivisa, unitaria e forse alternativa a quella che la Regione Toscana dovrà portare all’esame del Consiglio regionale entro il 30 giugno, come previsto dalla Finanziaria 2008. Da 4 a 7 gli enti montani che potrebbero essere tagliati, in base alle intenzioni annunciate dalla Regione in una recente seduta del Consiglio regionale.  L’iniziativa di riunire le 20 Comunità montane toscane è stata promossa dall’Uncem Toscana, su sollecitazione del presidente della Comunità Montana Mugello, Stefano Tagliaferri. Che commenta: “Non è il tempo della protesta e della difesa acritica delle comunità montane – sottolinea -. Con l’incontro di oggi vogliamo dimostrare al governo regionale ma anche ai cittadini la nostra capacità di autoanalisi e autoriforma arrivando a indicare una proposta di razionalizzazione condivisa che sia a tutela anche delle realtà che saranno accorpate o estinte. Chiediamo alla Regione – continua Tagliaferri – di non mortificare le risorse destinate ai territori e quindi di riprendere con uno sguardo più attento e distinguere, cosa che invece finora non è stata fatta, le risorse che servono al funzionamento dell’ente e quelle che invece sono e devono essere assegnate per sostenere il sistema economico locale, di cui le realtà toscane non possono fare a meno”. Oscilla da 4 a7 il numero delle comunità montane a rischio. Ma dal summit, che si concluderà nel tardo pomeriggio, l’Uncem Toscana vuol uscire con un mandato pieno per “trattare” con la Regione: “Per ora non abbiamo avuto alcun confronto ufficiale con il governo regionale – sottolinea il presidente dell’Uncem Toscana Oreste Giurlani -. Quella di oggi è l’occasione per far emergere dalle stesse 20 amministrazioni delle comunità montane una proposta condivisa con cui andare a negoziare alla pari, mantenendo fermo un punto irrinunciabile: e cioè – spiega ancora Giurlani -, che anche laddove gli enti saranno soppressi o si effettuerà il riordino occorra salvaguardare risorse e finanziamenti per lo sviluppo dei territori e realtà locali. Crediamo che la riduzione si possa contenere in quattro comunità montane, a patto che i comuni che saranno esclusi possano godere di provvedimenti relativi al sociale e all’amministrazione che non siano penalizzanti”. (cs)