Vita Chiesa

RIUNIONE CARDINALI, LIBERTÀ RELIGIOSA QUESTIONE POLITICA

(ASCA) -  “La libertà religiosa è una questione molto importante in senso politico non solo nei Paesi islamici ma anche qui in Europa”. è uno dei temi emersi ieri dalla discussione dei cardinali riuniti a Roma da papa Benedetto XVI alla vigilia del concistoro, secondo quanto riferito ai giornalisti dal card. Walter Kasper, ex-presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. Nei Paesi occidentali è in atto, ha aggiunto il porporato, una specie di “inversione della tolleranza, che diventa dittatoriale”. Per Kasper, “il problema è in tutto il mondo, non solo nei Paesi musulmani”. Per il card. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, al centro della discussione c’é stato “la questione della libertà di coscienza e della libertà religiosa”. Mentre “la libertà di culto è grosso modo rispettata dalla maggior parte dei paesi”, “la libertà di coscienza è un’altra questione e riguarda la possibilità di cambiare religione, di scegliere la propria religione, di mantenere i propri diritti di cittadinanza quando si cambia religione”, ha sottolineato il porporato. Quella della libertà religiosa “é una realtà molto dolorosa” e “sorprende il fatto che nel 2010 non esista ancora in molti paesi la libertà religiosa, di culto e di coscienza”, ha commentato invece il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, scambiando qualche parola con i giornalisti. “Queste occasioni di incontro e dibattito di carattere mondiale – ha osservato l’arcivescovo di Genova – sono sempre molti importanti perché ci danno una panoramica sulla situazione della Chiesa nel mondo”. Non a caso, sulla libertà religiosa, “la Cei ha indetto una giornata di preghiera in tutte le parrocchie d’Italia per le vittime di attentati in Iraq in particolare, ma anche nelle altre parti del mondo”, ha ricordato Bagnasco.