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ROGO IN CURIA SIENA, ASSOLTO L’ECONOMO MONSIGNOR ACAMPA

Assoluzione “per non aver commesso il fatto” per mons. Giuseppe Acampa, economo della Diocesi di Siena, accusato di aver appiccato, il 2 aprile 2006, l’incendio dell’archivio della Curia, in Piazza del Duomo, per distruggere alcuni documenti. Il giudice Monica Gaggelli ha assolto Acampa anche dall’accusa di calunnia nei confronti del professor Franco Nardi “perché il fatto non sussiste”: Nardi era stato indicato dal sacerdote come probabile responsabile del rogo. Il pubblico ministero Nicola Marini aveva chiesto una pena di due anni e mezzo di reclusione. Tra i documenti che – secondo l’accusa – si sarebbero voluti distruggere con l’incendio, c’era la compravendita di un immobile ereditato per metà dalla Diocesi e ceduto da Acampa – in qualità di economo – nel 2003 a un imprenditore veneto, René Caovilla. Secondo l’accusa, quell’operazione venne conclusa a un prezzo inferiore a quello di mercato, e quindi con danno alla Diocesi, in cambio del regalo ad Acampa di un’auto. La vicenda è stata oggetto di un distinto processo: nel gennaio 2009, il monsignore e l’imprenditore, accusati di truffa, sono stati però assolti con formula piena. La difesa di Acampa, affidata ai legali Enrico De Martino e Giuseppe Mussari (presidente dell’Abi e della Banca Monte dei Paschi di Siena) ha sostenuto che nulla fu perduto perché la documentazione cartacea andata in fumo era già stata archiviata in versione informatica. “Sono contento che sia stata fatta giustizia – ha commentato don Acampa – Ringrazio le persone che mi sono state accanto in questi anni con grande affetto, a cominciare dai miei avvocati. Spero che questo momento di verità sia un’occasione di unione e riconciliazione per la vita della Chiesa locale”.