Vita Chiesa

Rom in Europa: Ccee-Kek, rispettati indipendentemente dall’identità etnica

La dichiarazione è stata diffusa oggi al termine di un incontro ecumenico che si è svolto ad Atene, su invito del Patriarcato ecumenico, su iniziativa dei due organismi europei il Ccee e la Kek che rappresentano le Chiese di tutte le denominazioni cristiane. Nel comunicato, le Chiese esprimono la loro preoccupazione per i discorsi anti-zingari in Europa e l’esclusione dei Rom «dalla società, in particolare nelle aree dell’istruzione, dell’occupazione, dell’alloggio e della salute». «Essi – si legge nel comunicato – sono considerati come ‘gli altri’ da gran parte delle nostre società. Al contrario, per i cristiani, in base al messaggio biblico, ‘l’altro’ è un nostro prossimo che merita dignità». Secondo le Chiese europee, «l’integrazione dei Rom nella società non deve essere scambiata per assimilazione. Le culture, le lingue e gli stili di vita Rom contengono valori che dovrebbero essere apprezzati e preservati».

La dichiarazione diffusa oggi contiene 14 punti in cui vengono indicate vie concrete per «migliorare la situazione dei Rom»: tra le indicazioni emergono l’accesso dei bambini Rom a «un’istruzione completa e di qualità», l’insegnamento delle lingue Rom, l’assunzione di ruoli di primo piano nello sviluppo della comunità, la libertà di movimento rispettando «la scelta di stabilirsi in regioni diverse» e l’accesso al mercato del lavoro. Il paragrafo 11 è totalmente dedicato alla lotta contro il razzismo e il pregiudizio. Così scrivono i rappresentanti delle Chiese europee: «Il razzismo e le parole che trasmettono odio sono dannosi, in quanto favoriscono atteggiamenti negativi nelle nostre società, dovrebbero quindi essere eliminati dai media e dal discorso politico. I pregiudizi e i sentimenti anti-Rom non devono essere utilizzati per vantaggi politici; chiediamo ai politici di astenersi dall’antiziganismo. I media dovrebbero comunicare descrizioni più realistiche dei Rom». La Dichiarazione si conclude ricordando che «un’integrazione ben riuscita richiede qualcosa di più di una strategia centrata su un progetto: esige un impegno a lungo termine e un approccio globale allo sviluppo, alla partecipazione e all’uguaglianza nella comunità».