Il film: “Pacchetto eternità”, una commedia per riflettere su riconciliazione e perdono
"Pacchetto Eternità", esordio della regista Magdalena Ilieva, è un garbato racconto su temi non oziosi

Bobka è l’erede di una scalcinata agenzia funebre in una cittadina bulgara di provincia. La vera titolare era sua madre, ma adesso è morta. Lui non riesce ad accaparrarsi i cadaveri del locale ospedale perché c’è una sorta di racket che glieli sottrae. È indebitato. Sua moglie si deve allontanare per un po’ di tempo per andare in Spagna con il figlio adolescente, là dove vive il suo ex, con il rischio che non ritorni. Il ragazzo gli ha affidato Nemo, un pesce rosso da accudire, emblema della sua solitudine, ma che nei deliri di Bobka diventa una sorta di mentore pronto a rimproverarlo per ogni sua défaillance. L’unica cliente che, sapendo di dover morire, viene a chiedergli il «Pacchetto Eternità», il più costoso servizio della sua agenzia, è Joana, un’anziana ballerina di danze folkloristiche bulgare, famosa soprattutto negli anni del regime comunista.
Bobka non realizza, sul momento, che Joana è l’artefice di tutti i suoi problemi, sin da quando era bambino, avendo investito e ucciso suo padre accidentalmente, ma scampando da qualunque accusa in virtù dei suoi appoggi politici. Joana ha continuato a danzare con successo da Cuba a Mosca, mentre Bobka si è ridotto a elemosinare future salme da una casa di riposo dimenticata dalle istituzioni in aperta campagna. L’incontro con l’anziana signora in fase terminale gli apre un bivio: accettare la sua richiesta e così pagare i debiti in attesa del rientro della moglie o rifiutare in nome di quel padre vittima di un sopruso dell’intellighenzia che fu?
La ferita di Bobka è anche quella di un’intera nazione, non ancora pacificata rispetto a un passato doloroso fatto di sopraffazioni da parte di una classe dirigente che operava in nome del popolo, riciclatasi poi nel nuovo corso del paese. E così l’uomo, ormai abituato a vivere di espedienti, a mentire e a dimostrarsi debole di fronte alle angherie di chi lo circonda, forse proprio grazie a Joana, quindi facendo i conti con un vissuto personale e collettivo, potrà iniziare un riscatto individuale dicendo la verità ai suoi, provando a perdonare e a prendersi cura di chi è più debole e vuole uscire di scena lasciando qualcosa di bello. Magari la cosa bella è proprio la svolta di Bobka, cioè il suo comprendere che occorre una riconciliazione per andare avanti nella vita. D’altra parte durante un sogno Nemo glielo aveva intimato: «Meglio guardare avanti!».
Il merito del film sta nel tono leggero, a tratti surreale, che la regista è riuscita a imprimere al racconto (peraltro troppo stiracchiato in certi momenti: sarebbe stato un ottimo mediometraggio). Grazie al montaggio non lineare sia alternano ricordi, fantasie, anticipazioni restituendoci quanto passa nella testa del protagonista. Si creano perfino degli stranianti duelli alla Sergio Leone fatti di sguardi, sottolineati anche dalla colonna sonora che riprende certe sonorità utilizzate da Ennio Morricone. Ripetiamo: si tratta di un’operina che ha qualcosa da dire di positivo, legato anche ai valori cristiani di Bobka (lo si vede bene durante il funerale della madre) e lo fa in modo garbato, solo un po’ ripetitivo. Come afferma Magdalena Ilieva: «Il film ci sfida a riflettere se valga la pena provare risentimento, rabbia e rancore quando, alla fine, siamo tutti diretti nello stesso posto».
E un plauso va ai due interpreti principali: Stoyan Doychev dallo sguardo straniato, smarrito, perennemente fuori posto, e Mariana Krumova, perfetta per un personaggio che ha un passato ingombrante, ma cerca di andarsene con dignità.
PACCHETTO ETERNITÀ
Regia: Magdalena Ilieva; sceneggiatura: M. Ilieva e Jonathan Heidelberger; fotografia (colore): Debora Vrizzi; musica: Simone Civitillo; scenografia: Ivelina Minerva; montaggio: J. Heidelberger; interpreti: Stoyan Doychev, Mariana Krumova, Kitodar Todorov, Vanina Kondova; produzione: Agitprop con Mammut Film e Little Wing Productions; distribuzione: Mammut Film; origine: Bulgaria-Italia 2025; formato: 1,85:1; durata: 84 min.