Cercare Gesù nei poveri e nell’Eucaristia, come Madre Teresa

Il Signore è venuto per dare vita al mondo e lo fa sempre in un modo che riesce a sfidare la ristrettezza dei nostri calcoli, la mediocrità delle nostre aspettative e la superficialità dei nostri intellettualismi; mette in discussione le nostre vedute e le nostre certezze, invitandoci a passare ad un orizzonte nuovo che dà spazio a un modo diverso di costruire la realtà. Lui è il Pane vivo disceso dal cielo. Ci siamo invece abituati a mangiare il pane della disinformazione e siamo finiti prigionieri del discredito, delle etichette e dell’infamia; abbiamo creduto che il conformismo avrebbe saziato la nostra sete ed abbiamo finito di abbeverarci di indifferenza e di insensibilità; ci siamo nutriti con sogni di splendore e di grandezza e abbiamo finito per mangiare distrazione, chiusura e solitudine. Abbiamo cercato il risultato rapido e sicuro e ci troviamo oppressi dall’impazienza e dall’ansia. Diciamolo con forza e senza paura: abbiamo fame, Signore, di incontri in cui la tua Parola sia in grado di elevare la speranza, risvegliare la tenerezza, sensibilizzare il nostro cuore aprendo vie di conversione. L’unica cosa che il Signore ci chiede è: venite. Ci invita a metterci in cammino, in movimento, in uscita. Ci esorta ad andare verso di Lui per renderci partecipi della sua stessa vita e della sua stessa missione. «Venite», ci dice il Signore: un venire che non significa solo spostarsi da un posto all’altro, bensì la capacità di lasciarci smuovere, trasformare dalla sua Parola nelle nostre scelte, nei sentimenti, nelle priorità per avventurarci a fare i suoi stessi gesti e parlare con suo stesso linguaggio.

In ogni Eucaristia, il Signore si spezza e si distribuisce e invita anche noi a spezzarci e distribuirci insieme a Lui e a partecipare a quel miracolo moltiplicatore che vuole raggiungere e toccare ogni angolo della terra. Fame di pane, fame di fraternità, fame di Dio. Come conosce bene tutto questo Madre Teresa, che ha voluto fondare la sua vita su due pilastri: Gesù incarnato nell’Eucaristia e Gesù incarnato nei poveri! Amore che riceviamo, amore che doniamo. Due pilastri inseparabili che hanno segnato il suo cammino, l’hanno messa in movimento, desiderosa anch’essa di placare la sua fame e la sua sete. È andata dal Signore e nello stesso atto è andata dal fratello e ha trovato il volto del Signore.