Skip to content
0 prodotti
Area riservata
  • Home
  • Notizie
    • Giubileo 2025
    • Vita Chiesa
    • Papa Francesco
    • Toscana
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • Cultura & Società
    • Sport
  • Il Settimanale
  • Notizie dalle diocesi
    • Arezzo – Cortona – Sansepolcro
    • Fiesole
    • Firenze
    • Grosseto
    • Lucca
    • Massa Carrara – Pontremoli
    • Massa Marittima Piombino
    • Montepulciano – Chiusi – Pienza
    • Pescia
    • Pisa
    • Pitigliano – Sovana – Orbetello
    • Prato
    • San Miniato
    • Siena – Colle Valdelsa – Montalcino
    • Volterra
  • Rubriche
    • Risponde il teologo
    • Al Cinema
    • Lettere al Direttore
    • Campanile rock
  • Eventi
    • The di Toscana Oggi
    • Campanile Chef
    • Visite guidate
  • Shop
  • Tv e Media
    • Toscana Oggi Tv
    • Immagine
  • Cet Notizie
    • Conferenza Episcopale Toscana
    • Comunicati Cet
    • Vescovi Toscani
Area riservata

Rubrica: Risponde il teologo

15 Giugno 2024

Cosa significa essere «figli di Dio»? Risponde il teologo

Dio è padre di tutti, perché da lui noi tutti siamo stati creati. Il battesimo apre una nuova vita

di don Francesco Carensi

La prima lettera di san Giovanni apostolo ci parla chiaramente dei Figli di Dio però afferma che non tutti siamo figli suoi se non rinasciamo tramite la forza del suo spirito oltre che ricevere l’acqua del battesimo che è il primo segno per cui vogliamo essere figli suoi.
La mia domanda è questa: tutti coloro che praticano una fede diversa da quella cattolica o chi non crede o è un miscredente è possibile definirlo figlio di Dio?

Marco Giraldi

Risponde don Francesco Carensi docente di Sacra Scrittura
Dobbiamo imparare a usare l’analogia per interpretare correttamente espressioni come questa della nostra figliolanza rispetto a Dio. C’è infatti un essere figli che viene dall’essere creati, per cui Dio è padre di tutti, perché da lui noi tutti siamo stati creati. Questa verità veniva già affermata sia in ambito pagano, dove per esempio leggiamo che «Zeus è padre degli uomini e degli dei», sia in quello ebraico, dove Dio considera e tratta il suo popolo come un padre i suoi figli.
Con la venuta del Figlio siamo chiamati a diventare figli in Lui, quindi, tramite la grazia, a incorporarci nella Chiesa, che è la comunità dei figli di Dio, non in senso esclusivo, ma inclusivo. Quest’appartenenza non deve suscitare in noi sentimenti di superiorità o di disprezzo verso coloro che non hanno ricevuto il Battesimo, ma portarci a riscoprire la nostra e la loro natura creaturale e a vivere nella solidarietà con tutto il genere umano, della cui unità la Chiesa è segno.
Si deve dunque riscoprire la bellezza di essere figli come un dono per tutti gli uomini. Nella prima lettera di Giovanni si dice: «Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! » (1GV 3,1-3). È un dono grande ma un impegno e non un privilegio di cui vantarsi. Se abbiamo ricevuto questa familiarità con Dio, abbiamo anche una grande responsabilità.
Il cristiano non è al di sopra degli altri. In virtù del battesimo riceviamo una vita nuova che prevale su qualunque differenza: quella etnico religiosa, sociale, di sesso. Nella lettera ai Galati si legge: «Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3,22-29). Essere figli di Dio rende gli uomini uguali in dignità.
Dunque il battesimo non è un mero rito esteriore. Essere battezzati significa ricevere una trasformazione nel profondo, nell’essere più intimo, e possedere una vita nuova: quella che permette di rivolgersi a Dio con le parole di «Abbà», cioè «babbo» o «papà»: «Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio». (Gal 4,4-7)
Il nostro compito come figli di Dio è quello di rendere concreta la chiamata all’unità di tutto il genere umano. Ciò che esaspera le differenze tra le persone è causa di discriminazioni; per cui tutto questo non ha più fondamento. Siamo chiamati a portare nel mondo questo desiderio di Dio: ogni persona è preziosa davanti a Lui in quanto l’uomo è creato a Sua immagine e somiglianza.
Il battezzato in quanto ha ricevuto questo dono, non può considerarsi superiore nei confronti di esistenze differenti. Essere figli di Dio nel battesimo è un’opportunità che ci porta agli altri uomini come fratelli ai quali far scoprire la bellezza di un Dio che è già nel loro cuore e del quale sono immagine.

Sfoglia la rivista online Abbonati subito

Rubrica: Risponde il teologo

Cos’è la «comunione spirituale»: quando l’Eucarestia è un desiderio

Rubrica: Risponde il teologo

“Non abbandonarci alla tentazione”: cosa diciamo quando preghiamo il Padre Nostro

Rubrica: Risponde il teologo

Cattolici e ortodossi, la Pasqua comune è una coincidenza provvidenziale

Rubrica: Risponde il teologo

Si può far dire Messa per un defunto anche se non era una persona credente?

Rubrica: Risponde il teologo

Quello che dice la Chiesa dice sulla produzione e il commercio di armi

Rubrica: Risponde il teologo

«Vorrei sposare un musulmano», i passi da fare perché il matrimonio sia valido

Potrebbero interessarti

Rubrica: Al Cinema

Il film: “Come gocce d’acqua”, gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date

Rubrica: Al Cinema

Il film: “Fuori”, il piacere di stare dentro, la difficoltà di affrontare il fuori

Rubrica: Al Cinema

Il film: “Per amore di una donna”, ritorno alle origini

Logo ToscanaOggi Copyright 2025 ©Toscanaoggi.it

Il settimanale

  • Toscana Oggi
  • Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Carta del docente

Cet Notizie

  • Comunicati Cet
  • Vescovi Toscani
  • Conferenza Episcopale Toscana

Community

  • Facebook
  • Twitter
  • Newsletter
  • Contattaci

Home

  • Notizie dalle diocesi
  • Vita Chiesa
  • Toscana
  • Cultura & Società
  • Privacy Policy
  • Informativa Cookie
  • Trasparenza