Pisa

San Michele arcangelo alla Verruca, una mostra ne ricostruisce la storia

Vicopisano è uno splendido borgo medievale incastonato nel verde del Monte pisano. Eccezionale è la ricchezza del suo patrimonio artistico: la Rocca del Brunelleschi, la fortificazione medievale, il Palazzo Pretorio con le carceri, gli stemmi e le stanze dei vicari; la Pieve di Santa Maria splendidamente conservata con al suo interno affreschi e la Deposizione lignea del XII secolo. E poi torri, palazzi, case-torri e suggestivi vicoli.È questa la cornice nella quale si tiene – da fine giugno e fino al 15 gennaio del prossimo anno a Palazzo Pretorio- la mostra «l’Aratro ed il Calamo», organizzata dal comune di Vicopisano e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia dopo dieci anni di scavi e studi archeologici a San Michele arcangelo alla Verruca, che hanno riportato alla luce i resti di quello che fu un importante centro religioso, culturale e produttivo dal X al XV secolo. San Michele alla Verruca rappresenta il luogo di una delle più lunghe esperienze archeologiche che abbiano interessato un sito dell’Italia medievale e, sicuramente, il primo monastero estesamente indagato in tutta la Toscana. Gli scavi archeologici, diretti dall’Università Ca’ Foscari, hanno permesso di individuare l’area occupata dal complesso monastico e di mettere in evidenza i resti della chiesa abbaziale, del chiostro e degli ambienti annessi. Fra l’oggettistica ritrovata, ceramiche ed utensili vari, medaglioni classificati in quelli che portavano i pellegrini di Santiago de Compostela; anelli preziosi ritenuti ex-voto, monete di epoca fiorentina che risalgono al periodo in cui il monastero fu chiuso e Firenze ne fece una sua caserma. Dagli studi delle ossa umane ritrovate e dalle analisi delle strutture murarie, così come dalle tecniche di costruzione dei manufatti, si è potuto capire il tipo di vita condotta nel monastero. Da qui, una mostra che vuole andare al di là della semplice elencazione ed esposizione dei reperti, per raccontare anche fatti e storie, descrivere comportamenti e fenomeni, ricostruendo il nesso tra il territorio e le «cose». «L’Aratro ed il Calamo» ha il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Pisa e della Soprintendenza di Pisa e Livorno.