Toscana

Sansepolcro, le campane del duomo suonano per ricordare le vittime del mare

Ecco il commento di Bergonzoni che ha promosso identica iniziativa a Bologna: “Per non lasciare in fondo a quel Mar di Nessuno gli ennesimi annegati al largo di Pylos, che nessuna terra ritiene suoi perché fuori dalle acque territoriali, dove sarebbero stati trascinati appunto per scaricare ogni responsabilità ad altri lasciandoli affondare e morire (non scaricando l’imbarcazione né mettendola in sicurezza). Per sentire il suono del loro silenzio e almeno dare fiato ad un altro respiro, quello che faremo noi per loro, come fosse un unico polmone. La Sostituzione greca maltese italiana e soprattutto europea ha fatto si che a questa strage già si sia sostituita altra attualità, avvenimenti , cronache e fatti che mettono ancor più in “fondo”, nella abitudinaria scordanza di ciò che non fa più notizia, i loro corpi abissali.

Per chi vuole continuare a sentire quelle vite come la propria, e percepire che i loro pensieri, volti, storie ed anime, non possono essere, almeno quelle, più soffocate. Ho pensato allora di “orchestrare” una azione artistico civile ma non meno spirituale , per silenzi e suoni :campane, a morto, che raggiungeranno chiunque vorrà, chi non cerca di nascondersi dietro una mano, la terza mano: la mancanza. Mancanza di responsabilità politica e sovrumana di tutti i paesi europei, ma soprattutto mancanza di vergogna, di senso di colpa, di scuse, soccorsi , aiuto sensibilità, e di amore e di sacro.

Nessuno farà discorsi, non ci sarà un palco o una manifestazione: chi vorrà e potrà, ascolterà i rintocchi per ognuno di essi, per rendere manifeste, presenti e vive in eterno, le loro esistenze in noi e almeno nell’universo; dato che il mondo i suoi continenti e nazioni, sembra non ne vogliono più far parte, autoseppellendosi così a loro volta. Ringraziandovi di condividere in qualsiasi modo possiate questo gesto. Mio nostro e di tutti i non più “invisibili”.

 

Tale iniziativa vuole essere un modo per ascoltare le parole di quanti non hanno più parole e chiedere alle varie istituzioni nazionali e europee di prendersi carico di quanti soffrono e sono costretti a migrare in cerca di un nuovo orizzonte. Evitare di girarsi dall’altra parte è uno dei modi per mantenere la dignità di esseri umani.