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Scuola, Fism: «a quando un’effettiva parità?». Dal 13 al 16 novembre congresso a Roma

Dopo l’udienza con Papa Francesco, mercoledì 13 novembre, interverranno la presidente Biancamaria Girardi, il segretario nazionale Luigi Morgano, il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani, il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Francesca Puglisi, il segretario della Congregazione per l’educazione cattolica, mons. Vincenzo Zani, il direttore dell’Ufficio nazionale educazione scuola e università della Cei, Ernesto Diaco, il direttore di «Avvenire», Marco Tarquinio.

A 20 anni dalla legge 62/2000, che sanciva inequivocabilmente la parità fra scuola statale e scuola paritaria, «quella che già l’allora ministro Giovanni Berlinguer definiva una ‘riforma incompiuta’, resta tale: quantomeno sotto l’aspetto economico e nonostante un’offerta educativa apprezzata. Una situazione che permane pure dopo l’approvazione della legge 107/2015, quella della ‘Buona scuola’ che ha tenuto ancora in poca considerazione la pluralità degli operatori scolastici del nostro Paese», osservano i promotori del congresso, che ha per titolo «Uguali doveri, diritti diversi», pronti «ad alzare la voce chiedendo a quando un’effettiva parità?». «La nostra volontà è mantenere le nostre scuole aperte a tutti, perché sono realtà che vogliono includere… Però quello delle rette è un tema serio. E l’intervento dello Stato per le sue scuole e quelle definite paritarie, molte gestite da realtà religiose, ma pure comunali, è discriminatorio», afferma il segretario nazionale Morgano sottolineando che lo Stato versa poco più di 290 milioni per le scuole paritarie frequentate da 450mila bambini per circa 220 giorni all’anno, ossia più o meno 2 euro al giorno. «La distanza fra il costo del bambino nella scuola dell’infanzia statale e nella paritaria – conclude – fa riflettere: 6.000 nella prima, mentre l’entità di contributo è di meno di 500 euro nella seconda».