Toscana

Scuola, Mattarella all’Elba: no alla violenza e al bullismo

Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro dell’istruzione Marco Bussetti, ha preso parte all’iniziativa «Tutti a scuola» che, da diciotto anni, dà il via ufficiale all’anno scolastico delle scuole italiane.

Al suo arrivo a Portoferraio, Mattarella è stato ricevuto dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dal presidente della Provincia di Livorno Alessandro Franchi e dal sindaco di Portoferraio Mario Ferrari.

Il maltempo non ha permesso lo svolgimento nel piazzale dell’istituto tecnico «Cerboni», dove era stato allestito il grande palco. Sebbene al chiuso, tutto è filato secondo programma, con la diretta su RaiUno. Prima di entrare nel palazzetto, Mattarella e Bussetti hanno sostato all’istituto Comprensivo, dove gli alunni dell’indirizzo musicale hanno eseguito «Volare» e «La vita è bella», e all’istituto Cerboni, accolti dalla preside Maria Grazia Battaglini, dagli alunni e dagli operatori scolastici.

Nel «giorno del Presidente», tutte le scuole dell’Elba hanno messo in cantiere iniziative alle quali hanno partecipato l’assessore regionale all’istruzione Cristina Grieco, il direttore dell’ufficio scolastico regionale Domenico Petruzzo e la dirigente di Livorno Anna Pezzati. I Comprensivi di Porto Azzurro e di Campo hanno eseguito musiche e presentato progetti. L’istituto superiore «Foresi» ha allestito un buffet didattico e organizzato, insieme alla Fondazione Exodus Elba e alla Lega Navale, una veleggiata con i liceali che partecipano al progetto «A scuola di vela».

Flavio Insinna e Claudia Gerini sono stati scelti per condurre la manifestazione, alla quale hanno preso parte cantanti (Fabrizio Moro, Lorenzo Baglioni) e atleti dei giochi olimpici e parolimpici accompagnati dal presidente del Coni Giovanni Malagò. Paola Cortellesi si è esibita in un monologo sul tema del bullismo. Delle oltre cento scuole rappresentate, scelte sulla base di un concorso nazionale, otto hanno animato la festa, attraverso performance sui temi della legalità, dell’integrazione, dell’intercultura e della tutela ambientale. I padroni di casa, i ragazzi del grafico «Cerboni», hanno affrontato il tema della sostenibilità ambientale, mentre i più piccoli del Comprensivo hanno eseguito «L’acqua cheta» dell’operetta dell’elbano Giuseppe Pietri.

L’arrivo del Presidente Mattarella è stato salutato dall’Inno nazionale eseguito dalla rappresentanza dei conservatori italiani.

Grande commozione quando Insinna, ma lo hanno fatto anche Bussetti e Mattarella, ha ricordato i 4 bambini morti nel crollo del ponte di Genova e che quest’anno non siederanno al proprio banco. Presenti alcuni bambini della zona rossa di Genova che il Presidente ha desiderato incontrare.

Il ministro Bussetti, che si è commosso ricordando la sua maestra, ha sottolineato l’importanza della scuola per conoscere se stessi e il mondo, ribadendo che a scuola «si combatte il pregiudizio e si impara il rispetto». Ha fatto riferimento alla condizione insulare, con i suoi disagi dovuti ad esempio al maltempo, quale metafora della vita, fatta anche di imprevisti. E nella vita «l’importante è non essere soli, sentirsi parte di una comunità in cui la scuola è un preziosa alleata».

Il Presidente Mattarella, nel discorso interrotto più volte dagli applausi, ha sottolineato che i protagonisti della scuola sono i ragazzi. L’istruzione è un diritto e assicurarla a tutti è un dovere. Ricordando l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia e l’espulsione di alunni e docenti ebrei dai percorsi formativi, ha affermato che la scuola non deve dividere e neppure segregare. Deve generare amicizia, solidarietà e inclusione e non odio o discriminazione. Ha parlato di sfide: ridurre la dispersione scolastica, equilibrare l’ampliamento delle opportunità e lo sviluppo delle eccellenze, rafforzare la collaborazione scuola-famiglia. Ha messo in guardia dalla violenza (ricordando episodi di aggressione di genitori ad insegnanti), dal bullismo, dall’uso scorretto o inconsapevole del web. «Bisogna mettere al riparo i ragazzi da questi pericoli». Ma occorre proteggerli anche garantendo la sicurezza degli edifici e la tutela della salute attraverso «certezza e stabilità delle regole».

Mattarella ha terminato il suo intervento inviando il saluto e l’augurio, «da questa bellissima isola che è un vanto del nostro Paese», a tutte le scuole italiane, ricordando in particolare quelle delle piccole isole, delle aree interne e dei piccoli centri. «Tutti i territori fanno parte della Repubblica.  A tutti occorre dare le stesse opportunità». Un messaggio raccolto particolarmente dagli elbani che, da tempo e con diverse voci, chiedono un’attenzione maggiore per affrontare i disagi che l’insularità comporta.