Italia

SETTIMANA SOCIALE, IL SALUTO DI MONS. MONDELLO (CEC), «LA GIOIA DELL’ACCOGLIENZA»

(Reggio Calabria) – La Chiesa di Reggio Calabria-Bova, in “comunione” con le Chiese della Calabria, è “felice di accogliere i rappresentanti di tutte le Chiese sorelle dell’intero Paese”. Così mons. Vittorio Mondello, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra, ha salutato i delegati alla 46ª Settimana Sociale che si è aperta oggi pomeriggio a Reggio Calabria. L’arcivescovo, dopo aver ringraziato il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, e quello del Comitato scientifico e organizzatore, mons. Arrigo Miglio, ha voluto ricordare che a Reggio Calabria, esattamente 50 anni fa, si è svolta la Settimana Sociale sul tema “Le migrazioni interne e internazionali nel mondo contemporaneo”. “Il luogo in cui ci troviamo – ha detto mons. Mondello – non può non farci andare con il pensiero” a quell’appuntamento: “Per noi, reggini e calabresi, c’è un suggestivo rapporto tra questa Settimana e quella di 50 anni or sono”. “Ma c’è un suggestivo rapporto, ancora più esteso, che riguarda l’intera Chiesa reggina-bovese, il popolo di Reggio e della Calabria”, ha poi aggiunto. “Da allora ad oggi – ha detto – un mondo è cambiato: iniziava in quegli anni il Concilio Vaticano II con l’immenso bagaglio di speranze che venivano seminate; ma iniziava, allora, anche il primo profilarsi e poi, lungo gli anni, l’esplodere di un insieme impensabile di problemi, di stagioni di accentuata difficoltà economica, di contrapposizioni e di proteste, stagioni di una violenza mafiosa che intensificava la lotta per il potere e tragicamente feriva con una serie di inconcepibili delitti le coscienze e la storia di questa terra. Fino agli ultimi oscuri episodi di questi ultimi giorni. Ma una terra nella quale, fortunatamente, da diversi anni – ha proseguito – è iniziata una seminagione nuova, immersa nel desiderio della libertà, ed intrisa di speranza. Se, tuttavia, esiste certo una inesorabile differenza tra quel mondo di 50 anni fa e questo; esiste anche qualcosa di assolutamente identico ad allora: ed è la gioia dell’accoglienza”. Mons. Mondello ha poi ricordato il gergo calabrese dell’accoglienza: “Favorite!” e cioè “venite, entrate nel nostro mondo, fermatevi, guardate, ascoltate, parlate….”: in questi giorni “avrete modo anche, nel cammino verso i momenti comunitari della preghiera, nei tragitti verso i luoghi degli appuntamenti, nelle soste dei lavori, e nelle piazze, di incrociare i volti di questa gente, di incontrare la loro vita, di dialogare, di leggere una storia, di offrire una testimonianza, di seminare ancora parole di verità e di speranza”.Sir