Vita Chiesa

Siena, al via le Feste Cateriniane: temi centrali la pace e il gemellaggio con Assisi

Sabato 29 aprile in occasione della festa liturgica della Santa senese, alle ore 16 presso la basilica di San Domenico, si terrà la solenne celebrazione presieduta dal cardinale Augusto Paolo Lojudice e concelebrata da un vicario del vescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, da padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento di San Francesco di Assisi: «Francesco e Caterina messaggeri di pace e artefici di pace – ricorda padre Moroni alla vigilia delle celebrazioni -. In contesti culturali e sociali abbastanza distinti eppure non meno complessi e bisognosi di riconciliazione. Entrambi indicano come la fede cristiana non sia semplicemente una credenza, ma uno stile di relazioni basate sul nostro essere con il Signore. Stando oggi con il Signore, staremo sempre con Lui e, se questo è vero per oggi e per sempre, si vede anche nelle relazioni con gli altri, che sono rinnovate e plasmate da questa stessa relazione con il Signore e con la logica che da essa promana. La pace di cui Francesco e Caterina sono messaggeri e artefici, viene dall’alto, perché nasce dal cuore di Cristo e tutto conduce a Lui secondo uno stile di relazioni che si vivono alla maniera di Dio. Credo che Caterina e Francesco oggi direbbero alla politica di guardare il mondo dal punto di vista delle periferie: per ricominciare a sognare una politica dalla P maiuscola, che riscopra la socialità come il cuore dell’esperienza umana, come la sua forza e come anche il suo fine». Al termine della celebrazione avverrà anche la «conferma del Credo» a tutti i cresimati e ai cresimandi dell’arcidiocesi di Siena, Colle Val D’Elsa, Montalcino, dunque un momento di confronto con i tanti giovani presenti: «Credo che la pace possa diventare lo stile di vita dei giovani, se la pace sarà anzitutto lo stile di vita di noi adulti – prosegue padre Marco -. Forse come Chiesa siamo chiamati noi stessi a lasciarci anzitutto contagiare: ad esempio C.S. Lewis parlava del “buon contagio” del vangelo. Coinvolgere, cioè, dalla pace del Vangelo e dal Vangelo di pace, per entusiasmare a nostra volta i giovani. Non credo infatti che ci siano soluzioni facili, che non passino – come ci testimoniano Caterina e Francesco – per la nostra conversione personale ed ecclesiale a uno stile di relazioni e di comunità di pace e fraternità, alla maniera di Gesù, che è la nostra pace perché ha abbattuto il muro di separazione per mezzo del suo sangue (cfr Ef 2,14), cioè per mezzo del dono di sé stesso».Il pomeriggio di sabato 29 aprile proseguirà con una grande processione verso piazza del Campo dove si terrà anche un’allocuzione del sindaco di Assisi, Stefania Proietti: «La città di Assisi, che si sente di essere portavoce dei valori di san Francesco, ha accolto con gioia l’invito a questo gemellaggio spirituale – racconta Proietti -. Sono tanti i tratti in comune tra le nostre due città, grandi mete di pellegrinaggio e di turismo, ma soprattutto luoghi votati all’accoglienza; luoghi in cui le persone si sentono davvero responsabili di portare avanti nel concreto i valori di questi due santi. Tra san Francesco e santa Caterina c’è davvero un tratto distintivo, quello di essersi fatti strumenti di pace nelle loro comunità e di essersi mescolati tra la gente, servendo i più poveri con l’ambizione di cercare la pace qui in terra. San Francesco prima della conversione, partecipò alla guerra contro Perugia e proprio prima di partire per la crociata, ebbe la folgorazione di diventare strumento di pace e non di guerra». Domenica 30 aprile partirà il corteo delle contrade verso il santuario-casa di santa Caterina dove si terrà la tradizionale offerta dell’olio per la lampada votiva che quest’anno è offerto dal comune di Chiusdino. A seguire l’offerta dei Ceri alla Santa da parte delle Associazioni e Aggregazioni e poi la Santa Messa nella basilica di San Domenico, presieduta dal card. Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo.