Vita Chiesa

SINODO DEI VESCOVI: IL RABBINO COHEN, «LA MIA PRESENZA È SEGNALE DI SPERANZA»

“La mia presenza al Sinodo è un segnale di speranza, un messaggio di amore, di coesistenza e di pace per le nostre generazioni e per quelle future”. È quanto ha affermato il rabbino capo di Haifa, Shear-Yashuv Cohen, intervenendo oggi pomeriggio alla seconda congregazione generale del Sinodo dei vescovi. Per la prima volta un rabbino, e un non cristiano, si è rivolto ai padri sinodali. Shear-Yashuv Cohen ha posto questa presenza al Sinodo “nella scia di quanto iniziato da Giovanni XXIII, che ha raggiunto il suo vertice nella vita e nell’opera di Giovanni Paolo II”. Parlando del ruolo delle Sacre Scritture nella storia e nella vita del popolo ebraico il rabbino ha ricordato che “sono al centro, anche in senso fisico, dei riti ebraici e nella vita stessa delle persone. Sin da piccoli i bambini vengono introdotti allo studio delle Sacre Scritture, che spesso vengono anche imparate a memoria”. Shear-Yashuv Cohen è uno dei tre invitati speciali di Benedetto XVI. Gli altri due sono A.Miller Milloy, segretario generale dell’United Bible Societies, e frère Alois, priore della Comunità di Taizé. All’intervento del rabbino è seguito quello del cardinale Albert Vanhoye, il quale ha illustrato il documento della Pontificia Commissione Biblica “Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana”, pubblicato nel 2001.Sir