Toscana
Smog, ambientalisti e automobilisti uniti contro le targhe alterne

È questo il «manifesto» che unisce in una inedita alleanza automobilisti e ambientalisti, che chiedono interventi antismog mirati e più efficaci alla Regione e ai Comuni toscani. Legambiente e Aci sollecitano il «ripensamento parziale» del blocco totale dei veicoli a benzina non catalizzati, previsto dal gennaio 2006, previsto da un accordo antismog sottoscritto tra la Regione Toscana e 26 comuni, compresi tutti i capoluogo. Il blocco, se attuato, interesserebbe 397 mila 203 auto a benzina in Toscana, pari al 23 per cento del parco veicoli circolante al dicembre 2004.
«Chiediamo il superamento definitivo del provvedimento di blocco della circolazione a targhe alterne, ritenuto ormai inefficace e penalizzante quando adottato anche per veicoli meno inquinanti affermano Federico Mazzoni, presidente del Comitato regionale degli Automobil club della Toscana, e Piero Baronti, presidente regionale di Legambiente e quindi diamo un giudizio negativo su un possibile provvedimento di blocco delle auto a benzina catalizzate euro 1».
In alternativa, Mazzoni e Baronti ritengono più realistica una limitazione alla circolazione dei «non catalizzati» dal lunedì al venerdì con orario 9-18 da gennaio ad aprile 2006. Anche perché, proseguono, non è opportuno un blocco totale considerata l’impossibilità di poter rinnovare in pochi mesi un parco veicoli ancora consistente.
Le limitazioni che Aci e Legambiente propongono dovrebbero essere diluite in cinque giorni feriali, dalle 9 alle 18. Il fermo riguarda le autovetture non catalitiche a benzina e diesel immatricolate prima del 1993 (queste ultime sono 34.501 in Toscana, pari al 7% del diesel circolante al dicembre 2004) e i veicoli diesel merci leggeri fino a 35 quintali immatricolati prima del 1993 (72.442 veicoli in Toscana, pari al 29% dei diesel leggeri circolanti al dicembre 2004).
La proposta non risparmia i ciclomotori non catalizzati (circa 150.000 sui 285.000 circolanti in Toscana). Per due giorni la settimana dovrebbe essere limitata la circolazione per i veicoli trasporto merci pesanti superiori ai 35 quintali immatricolati prima del 1993 (28.333 veicoli in Toscana circolanti al dicembre 2004), i ciclomotori catalizzati euro 1 (circa 92.000 circolanti nella regione), le auto diesel immatricolate prima del 1997 (17.482 auto in Toscana al dicembre 2004).
Risorse consistenti sono chieste per finanziare progetti di enti e aziende pubbliche e private, l’acquisto di veicoli elettrici, auto e merci nuovi a gas o ibridi, ciclomotori, incentivando un veloce ricambio dei circa 150 mila motorini circolanti in Toscana molto inquinanti, e per l’installazione di filtri antiparticolato su autobus e su mezzi commerciali. Per limitare l’inquinamento in presenza dei numerosi cantieri a Firenze è importante un vincolo per le aziende negli appalti di opere pubbliche per l’uso di mezzi immatricolati dopo il ’97, privilegiando i parchi veicolari eco-compatibili.
L’inquinamento non è prodotto solo dalle auto. Per questo Aci e Legambiente chiedono misure per la riduzione delle emissioni derivanti da impianti termici civili e del settore produttivo quali l’eliminazione degli impianti termici ad olio combustibile, incentivi per la sostituzione delle caldaie a gasolio con quelle a metano, l’utilizzo di impianti termici centralizzati nei condomini con bruciatori a bassa emissione di ossidi di azoto, per favorire lo sviluppo del teleriscaldamento. Le due associazioni consigliano agli automobilisti di non acquistare nuove auto diesel euro 3 a fine serie. Dal prossimo gennaio, dicono, sarà obbligatoria la vendita delle auto euro 4.