Caritas
“Speranza è cura”, convegno diocesano Caritas Firenze
L’evento, che si è svolto sabato 5 aprile a Firenze, presso il Teatro La Fiaba della Chiesa Madre delle Grazie all’Isolotto, ha visto la partecipazione di circa 300 volontari Caritas provenienti dai 17 Vicariati dell’Arcidiocesi

Si è tenuto lo scorso sabato 5 aprile a Firenze, presso il Teatro La Fiaba della Chiesa Madre delle Grazie all’Isolotto, il Convegno Diocesano della Caritas dal titolo “Speranza è cura”. L’evento ha visto la partecipazione di circa 300 volontari Caritas provenienti dai 17 Vicariati dell’Arcidiocesi. Dopo il saluto di benvenuto ai partecipanti del parroco Don Luca Niccheri, quelli istituzionali dell’Assessora Benedetta Albanese, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, di Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas e di Mirko Dormentoni, presidente del Quartiere 4. Anche la sindaca Sara Funaro ha voluto salutare i convegnisti attraverso un videomessaggio.
Don Marco Viola, vicario per il Servizio della Carità, ha guidato poi la preghiera di apertura. Nel suo intervento introduttivo Marzio Mori, direttore della Caritas, ha ricordato l’invito fatto da Papa Francesco nel 2021 durante la giornata del povero “A noi è chiesto questo” così il Papa “essere, tra le quotidiane rovine del mondo, instancabili costruttori di speranza” ed è per questo che “quando abbiamo pensato al titolo” ha proseguito Mori “abbiamo scelto Speranza è Cura, usando modo indicativo e tempo presente per esprimere con forza la certezza di quest’affermazione. L’incontro di oggi, oltre a ricordarci che siamo una comunità in cammino, vuole essere un modo per aiutarci ad essere instancabili costruttori di speranza e per questo ci aiuteranno i nostri relatori”.
“La speranza si fonda sulla fede e poi è intrisa della Carità” ha subito dichiarato l’Arcivescovo Gherardo Gambelli e poi ha proseguito “allora dobbiamo metterci in ascolto delle tante esperienze di fede”. Poi, rivolto ai volontari partendo dalla lettura del passo dei Magi dal Vangelo di Matteo, ha voluto consegnare un messaggio di fiducia nel servizio: “Il volontario, a volte, dopo l’entusiasmo iniziale rischia di essere sopraffatto dalla stanchezza, dalla fatica” sempre il Vescovo a parlare “ed è allora che deve ripensare il modo di vivere la Carità, anche cambiando strada, come fanno i Magi, arrivando a disubbidire alle logiche del mondo. Bisogna avere il coraggio di ubbidire al Signore. Per vivere davvero la carità e la speranza bisogna essere trasgressivi. Se viviamo così la carità, questa rafforza la speranza e rafforza la fede”.
È stato poi il turno del giornalista Domenico Iannacone che, partendo dalla sua esperienza professionale, ha ricordato quanto sia importante oggi conoscere storie che ci permettono di riflettere e ha più volte sottolineato l’importanza di tornare a costruire relazioni. “Quanti sguardi avete incontrato oggi?” ha chiesto provocatoriamente alla platea per poi proseguire “lo sguardo è l’inizio di una relazione, negli occhi dell’altro vedi te stesso. Oggi prevale la paura, abbiamo eretto muri ma noi abbiamo bisogno degli altri. Ci siamo abituati alla mercificazione della nostra vita, ma ci siamo chiesti quanto vale la nostra felicità, quanto vale il nostro tempo?” ha poi concluso.
Infine la Professoressa Eugenia Carfora che nel suo appassionato intervento ha parlato della necessità di passare dalla speranza al fare e ha raccontato la sua esperienza nella scuola di Caivano. “Noi dobbiamo avere cura, dobbiamo prenderci cura e avere il senso della responsabilità. Il tempo è proficuo sempre. Dobbiamo avere fiducia nei giovani, dobbiamo percorrere con loro le tappe buie e dobbiamo farlo con pazienza”. Infine ha invitato i volontari presenti a non mollare mai e a fare ”tutto quello che è possibile fare fino all’ultimo minuto.”
Le tre relazioni sono state intervallate da alcune testimonianze sulla speranza fatte dai giovani del Servizio Civile.
L’ultima parte della mattinata, curata da Don Fabio Marella, vicedirettore della Caritas è stata dedicata alla
premiazione dei volontari con più di 15 anni di servizio e alla presentazione delle prossime iniziative
illustrate da Luca Orsoni, Eleonora Tamacoldi e Ilaria Boni, collaboratori della direzione di Caritas Firenze.
Il convegno si è poi concluso con un momento conviviale molto partecipato.
Il programma completo e gli approfondimenti saranno disponibili prossimamente su www.caritasfirenze.it.